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Il Comune vuole fare cassa, immobili di pregio in vendita

Il Comune vuole fare cassa, immobili di pregio in vendita

ORISTANO. Il Comune si prepara a vendere i gioielli di famiglia. Il flop delle ultime aste, terreni edificabili in città e a Torregrande e terreni agrari fuori dai confini comunali, non ha...

17 luglio 2014
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ORISTANO. Il Comune si prepara a vendere i gioielli di famiglia. Il flop delle ultime aste, terreni edificabili in città e a Torregrande e terreni agrari fuori dai confini comunali, non ha scoraggiato il sindaco Tendas e la Giunta comunale che proprio pochi giorni fa ha approvato un lunghissimo elenco di beni immobili “alienabili”, uno riguarda i fabbricati, l'altro i terreni.

Nel pacchetto “fabbricati” stavolta c'è davvero di tutto. Torna, la vecchia stazione di monta del Rimedio per la quale all'ultima asta non era stata presentata alcuna offerta, ma ci sono anche gli undici appartamenti di via Canalis, il cadente Palazzo Paderi all'angolo tra piazza Eleonora e via Carmine, una palazzina al numero 18 di via Solferino e perfino l'ex mattatoio di via Rockefeller (che attualmente ospita la sede della Lavos e alcune famiglie rom) e l'ex mercato all'ingrosso della frutta e verdura di viale Marconi.

Senza contare l'ex mattatoio e l'ex mercato all'ingrosso, per i quali bisogna procedere all'accatastamento e a una perizia estimativa, dalla vendita di questi beni il Comune conta di ricavare oltre due milioni di euro.

I pezzi più pregiati sono Palazzo Paderi, la quota del Comune vale da sola 450mila euro, gli undici appartamenti di via Canalis, otto da poco meno di 86mila euro e tre da 114.500 euro per un totale di circa un milione di euro.

La stazione di monta del Rimedio, classificata come area D2 destinata all'insediamento di attività produttive, vale invece 195 mila euro. Poi ci sono ancora i locali tra via Vittorio Veneto e piazza del Popolo che ospitano una barberia, un’ abitazione, un magazzino e un circolo privato per un valore complessivo di oltre 400mila euro.

La palazzina di via Solferino, che in passato ha ospitato anche sedi di partito e rivendite di vino, vale invece complessivamente poco meno di 250mila euro.

Più consistente il pacchetto dei terreni, distribuiti tra Oristano, Torregrande, le frazioni, Santa Giusta e Narbolia. In totale fanno più di sette milioni di euro.

Se riuscisse a vendere tutto, il Comune avrebbe risolto molti dei suoi problemi. Ma i risultati delle ultime aste non inducono a grande ottimismo. La pratica comunque ora è affidata alla dirigente del settore Programmazione e gestione risorse Maria Rimedia Cherchi, che dovrà predisporre e avviare le procedure per la cessione, che potrà avvenire con asta pubblica ma in qualche caso anche a trattativa privata.(fgp)

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