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Tragica battuta di caccia, chiesta la condanna a 16 mesi

Tragica battuta di caccia, chiesta la condanna a 16 mesi

SAN VERO MILIS. Tre spari e poi la morte. Ma la ricostruzione di quel che avvenne in un pendio dei monti tra Santu Lussurgiu e Cuglieri è diversa. I punti di vista cambiano e se l’accusa chiede, col...

15 luglio 2014
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SAN VERO MILIS. Tre spari e poi la morte. Ma la ricostruzione di quel che avvenne in un pendio dei monti tra Santu Lussurgiu e Cuglieri è diversa. I punti di vista cambiano e se l’accusa chiede, col sostegno delle parti civili, la condanna a un anno e quattro mesi del cacciatore Albino Lotta (69 anni), la difesa sollecita invece l’assoluzione. Per conoscere la sentenza sul tragico incidente di caccia che causò la morte di Mario Puliga nel gennaio del 2009, bisogna però attendere giovedì. Il giudice monocratico Anna Rita Murgia ha infatti fissato una nuova udienza per repliche e controrepliche, dopo aver ascoltato le ragioni delle controparti.

A iniziare è stato il pubblico ministero Daniela Caddeo, le cui argomentazioni sono state poi rafforzate dagli avvocati di parte civile Antonio Tola e Mario Gusi che rappresentano i familiari della vittima. Tutti e tre hanno ribadito come i dubbi sul fatto che a sparare sia stato Albino Lotta sono fugati dal fatto che il proiettile rinvenuto nel corpo fosse dello stesso tipo di quelli che il cacciatore sanverese stava utilizzando quel giorno. A tal proposito, invece, gli avvocati difensori Antonella Piredda e Pasquale Ramazzotti, hanno ribadito che la certezza sul fucile dal quale partì lo sparo non c’è. Un altro cacciatore infatti aveva fatto fuoco per colpire il cinghiale appena spuntato dalla siepe.

Molto si è poi discusso sull’attribuzione delle colpe. L’accusa ha sostenuto che il percorso di Albino Lotta, che svolgeva il ruolo di battitore, non sia stato quello deciso dal capocaccia. Non si sarebbe dovuto trovare in quel punto e soprattutto non avrebbe dovuto sparare. Questioni di posizioni e di distanze, che per la difesa però sarebbero state rispettate da Albino Lotta, mentre non altrettanto avrebbe fatto chi poi finì nella traiettoria del proiettile.

Dubbi che si trascineranno ancora per qualche giorno, sino a giovedì quando il giudice scioglierà le sue riserve e pronuncerà la sentenza. (e.c.)

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