La Nuova Sardegna

Oristano

Campeggio abusivo, multe pesanti e più prevenzione

di Claudio Zoccheddu

Cabras, il Comune lancia una campagna contro l’invasione Con “Tendiamoci la mano” si punta a tutelare le spiagge

12 luglio 2014
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CABRAS. «Tende? No, grazie». È partita ieri mattina “Tendiamoci la mano”, la prima campagna di sensibilizzazione indirizzata agli utenti più indisciplinati delle spiagge del Sinis, quelli che scambiano gli arenili di quarzo per un immenso campeggio a cielo aperto. Un’usanza deprecabile, oltre che proibita dalla legge, che però è sempre stata in qualche modo tollerata. Fino a ieri. «Abbiamo deciso di avviare una campagna d’informazione capillare per provare a limitare questo fenomeno e i tanti comportamenti scorretti che purtroppo vengono tenuti da alcuni bagnanti», ha detto ieri il sindaco, Cristiano Carrus, prima di annunciare una vera e propria campagna d’informazione porta a porta che raggiungerà tutti i cittadini di Cabras. E non solo. Anche l’Area marina e gli ausiliari della sosta in servizio lungo le coste saranno chiamati a partecipare alla sensibilizzazione immaginata dal Comune e dall’Area marina protetta.

A dare man forte alle dichiarazioni del primo cittadino c’è un’ordinanza emessa nei giorni scorsi che, di fatto, eleva le quote minime delle sanzioni amministrative previste per i trasgressori: «Ora sono comprese tra i 400 e i 500 euro mentre prima il minimo era di appena 25 euro», ha confermato Cristiano Carrus.

Oltre a quelle per i trasgressori col vizietto del campeggio, sono state elevate anche le tariffe minime per chi accende fuochi in spiaggia (300 euro) e chi ruba la sabbia di quarzo (400 euro). Nell’operazione di sensibilizzazione è ovviamente compresa anche l’Area marina: «Forniremo le informazioni corrette agli utenti, per quanto possibile. In oltre deve essere ricordato che il divieto di campeggio è in vigore da anni».

Il compito più arduo spetterà alle forze dell’ordine. Saranno gli uomini della guardia costiera, della forestale e della polizia municipale a controllare le coste durante la notte. Sempre che l’organico lo permetta. L’unico dubbio, infatti, riguarda proprio le forze in campo. La polizia municipale di Cabras conta appena quattro agenti: «Purtroppo la situazione è questa – ha detto Cristiano Carrus –, tuttavia ho esposto il problema durante una seduta del Comitato provinciale per la sicurezza e spero che le mie parole vengano tenute in considerazione».

Una speranza condivisa da chi non si è mai rassegnato all’invasione disordinata e scomposta che ogni anno, specialmente sotto Ferragosto, trasforma le spiagge del Sinis in gigantesche tendopoli che mettono in mostra il lato peggiore di un’usanza radicata nell’animo dei campeggiatori abusivi che, oltre che con il buonsenso, quest’anno dovranno fare i conti anche con l’amministrazione comunale.

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