La Nuova Sardegna

Oristano

Domenica d’estate nel Sinis tra abusi e assenza di controlli

di Claudio Zoccheddu
Domenica d’estate nel Sinis tra abusi e assenza di controlli

Cabras, c’è ancora poco personale per una gestione efficiente dei parcheggi a pagamento E in molte zone della costa è già cominciato l’assalto sfrenato: fuochi e auto in spiaggia

08 luglio 2014
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CABRAS. Quaranta chilometri di coste belle e selvagge. Anche troppo selvagge. Il racconto di uno dei primi fine settimane estivi è un collage di lamentele e disservizi, tutti in arrivo dalle spiagge del Sinis. Da San Giovanni a Mare Morto, da Mai Moni a Mari Ermi passando per Is Aruttas, c’è un lungo filo che unisce la penisola in una cronaca di un default annunciato. L’ennesimo.

Il primo capitolo della storia della spiagge del Sinis racconta di una strana gestione dei parcheggi a pagamento da parte della ditta Ampere, da anni assegnataria del servizio. Nelle coste del Sinis, infatti, paga solo chi si avvicina di sua spontanea volontà ai gazebo dei parcheggiatori. L’organico è a ranghi ridotti e i pochi parcheggiatori a lavoro (anche di domenica) non possono abbandonare le loro postazioni per andare a caccia di trasgressori e “portoghesi”. Risultato: gli “avvisi di cortesia” che ricordavano agli automobilisti il pagamento delle sosta sono spariti dai parabrezza dei turisti e, per il momento, chi parcheggia lontano dagli ausiliari della sosta della Ampere scampa alle tariffe.

E dire che la stagione si era aperta con una comunicazione non ufficiale che anticipava il passaggio dagli avvisi alle multe per l’attuazione di un controllo in cui non era previsto nessun tipo di tolleranza.

Il secondo capitolo espone uno dei mali atavici che affliggono la penisola del Sinis: la pochezza dei controlli. Ieri pomeriggio, ad esempio, una moto d’acqua sfrecciava a velocità sostenuta a pochi metri dalla battigia di Mari Ermi, sotto gli occhi preoccupati di centinaia di bagnanti. Ma le note dolenti risuonano soprattutto quando tramonta il sole: “Tra Mai Moni e Is Aruttas organizzano i rave party?”, chiedeva ieri mattina un turista toscano stupito dai resti dei fuochi accesi durante il finesettimana e rinvenuti, anche in spiaggia, domenica mattina. Comportamenti scorrerti a parte, nottetempo il Sinis si trasforma nel regno dei camperisti e i caravan fanno il bello e il cattivo tempo in un angolo di provincia in cui manca tutto, a partire dalle aree attrezzate per i camper. Loro, però, non si scompongono e si comportano di conseguenza arrivando a colonizzare intere spiagge.

Il caos delle coste cabraresi echeggia anche a ridosso degli arenili di San Giovanni di Sinis dove, sebbene mantenere una parvenza d’ordine sia molto meno complicato, ci sono automobili che aprono nuovi sentieri e fermano la loro corsa a pochi metri dalla spiaggia di Mare Morto in un parcheggio panoramico con vista sul golfo. Una soluzione del tutto esclusiva anche per in una landa senza regole come il Sinis.

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