La Nuova Sardegna

Oristano

Torregrande, in pericolo la pineta mai curata

di Elia Sanna
Torregrande, in pericolo la pineta mai curata

Dopo il rogo di giovedì notte ritorna d’attualità il problema della manutenzione L’unico intervento in 50 anni è stato effettuato dal Consorzio di Bonifica

06 luglio 2014
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ORISTANO. Lo scorso anno ci furono ben quattro incendi, due giorni fa il primo di questa stagione estiva. La pineta di Torregrande ha rischiato ancora una volta di finire in cenere a causa dei piromani. Solo il duro lavoro delle squadre antincendio e degli elicotteri della forestale ha evitato un rogo devastante.

I soliti ignoti non hanno avuto, infatti, alcuno scrupolo ad accendere due notti fa a appiccare il fuoco al sottobosco della pineta che si affaccia sulla strada provinciale tra Cabras e Torregrande. Il rogo ha danneggiato una parte importante della pineta e una buona parte della zona umida accanto allo stagno di Sa Mardini. Danni limitati, ma solo per l'impegno delle squadre antincendio. Ma il rischio è stato grande e continua a essere presente.

Mancano infatti azioni che preservino la pineta, una sorta di polmone verde della marina. In questi anni non è stato fatto molto per rendere sicura la pineta che in 50 anni di vita è stata sottoposta solo una volta ad un intervento di bonifica ambientale.

La pineta venne messe a dimora nel lontano 1958 ad opera dell'amministrazione guidata all'epoca da Giovanni Canalis. Un progetto sposato con forza da quella classe politica che aveva scommesso importanti risorse sul litorale di Torregrande. Ebbene, da allora, solo una volta la pineta fu sottoposta ad un’azione di manutenzione per preservarla dal rischio di incendi. Ma solo in una parte, quella che si affaccia a sinistra del pontile verso la foce del Tirso. Fu una iniziativa decisa dal Consorzio di Bonifica, proprietario di una parte della pineta, e dall'allora presidente Ignazio Medde. Parliamo di almeno una ventina di anni fa.

Gli operai del Consorzio ripulirono il sottobosco, ampliarono le fasce salva fuoco e diradarono dove era necessario la pineta stessa. Dopo Giovanni Canalis, nessun Sindaco della città di Eleonora ha preso a cuore la sicurezza della pineta di Torregrande legata al rischio di incendi. Per la verità ci provò una volta Giorgio Gaviano, cercando di coinvolgere direttamente l'Ente foreste. L'operazione naufragò. Dopo tutti quegli anni la situazione purtroppo non è cambiata per niente. La pineta è sporca, abbandonata, aperta alle auto e minacciata anche da possibili speculazioni edilizie. L'urgenza dell'estate suggerisce al più presto una bonifica straordinaria prima che la mano di qualche incendiario possa mettere ancora una volta in pericolo la pineta, dando fuoco a un sottobosco dove, in alcuni punti, l'erba e le stoppie hanno raggiunto anche due metri di altezza.

L’amministrazione non ha risorse per farsi carico della bonifica e della manutenzione della pineta e anche l’ipotizzato accordo con l’ente foreste non è mai andato in porto. Ora c’è l’ipotesi dell’insediamento turistico-immobiliare della Ivi petrolifera. Da molti visto come un’opportunità di salvezza per la pineta, da altri come una condanna.

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