La Nuova Sardegna

Oristano

I sindaci della costa dicono no all’airgun

Bosa, Alghero, Porto Torres, Magomadas, Tresnuraghes e Narbolia contro le ricerche di petrolio

05 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





BOSA. È un no corale e deciso quello dei sindaci di Porto Torres, Alghero, Bosa, Magomadas, Tresnuraghes e Narbolia alle prospezioni sottomarine con la tecnica dell'airgun nel tratto di mare di oltre ventimila chilometri quadrati al largo della costa occidentale della Sardegna. Le osservazioni, dopo la riunione che si è tenuta a Bosa ieri, sono state messe nero su bianco e sottoscritte dai rappresentanti dei comuni delle province di Sassari e Oristano. Che esprimono appunto un parere «fermamente negativo» al rilascio delle autorizzazioni, dopo l’istanza di prospezione presentata dalla società Schlumberger italiana S.p.A. nel gennaio scorso al ministero dell’Ambiente, passo che prelude alla necessaria valutazione di impatto ambientale (Via).

Alla riunione, che si è tenuta nella casa comunale di via Garibaldi, erano presenti per Porto Torres l’assessore all’ambiente Gavino Gaspa, per Alghero il vice sindaco Raimondo Cacciotto, per Bosa il sindaco Luigi Mastino, per Magomadas Mario Pala per Tresnuraghes Salvatorangelo Zedda e per Narbolia il vice sindaco Fabio Careddu. Il lungo documento, inviato al Ministero ed agli organi competenti, parte da una serie di osservazioni. È sull’attività di prospezione con la tecnica degli “spari” di aria compressa, denominati airgun, che si accentrano le maggiori preoccupazioni, in particolare per le possibili ripercussioni negative sulla fauna ittica. «Senza contare il traffico marittimo durante le attività e le varie fasi della prospezione, ritenuto pericoloso per i cetacei che abitano la zona».

Secondo i sindaci inoltre, si legge ancora nelle osservazioni «il tentativo di minimizzare e mitigare un impatto cumulativo risulta del tutto impraticabile».

Non meno importanti le implicazioni economiche: «Un tale intervento avrebbe gravissime conseguenze negative sui settori economici-produttivi della pesca e del turismo in particolare».

Così, tenendo conto del “principio di precauzione” nelle osservazioni si esprime «parere fermamente negativo al termine della procedura di Valutazione di impatto ambientale».

I sindaci quindi chiedono che le loro osservazioni vengano considerate nel procedimento di Via in corso e soprattutto che il provvedimento conclusivo «dichiari l’incompatibilità ambientale del progetto proposto» a causa «dell’insostenibilità degli impatti sulla fauna marina».

Alessandro Farina

In Primo Piano
Politica

Regione, la giunta Todde annulla la delibera per la costruzione di quattro nuovi ospedali

Le nostre iniziative