La Nuova Sardegna

Oristano

Casa Serena, l’accusa regge solo a metà

di Enrico Carta
Casa Serena, l’accusa regge solo a metà

Condannato a 5 anni e 4 mesi l’operatore di Villaurbana Pier Paolo Murru, assolta la sua collega di Siamanna Simonetta Pili

04 luglio 2014
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PALMAS ARBOREA. È vero solo a metà. La sentenza condanna a cinque anni e quattro mesi l’operatore di Villaurbana Pier Paolo Murru (48 anni) per l’abuso sessuale commesso nei confronti di un’anziano ospite di Casa Serena, ma assolve la sua collega Simonetta Pili (46 anni) dallo stesso reato ed entrambi gli imputati dall’accusa di maltrattamenti sempre nei confronti della stessa persona.

La parola fine, almeno per quel che riguarda il processo di primo grado, la mette il giudice Modestino Villani, presidente del collegio composto anche da Francesco Mameli e Riccardo Ariu, dopo alcune ore di camera di consiglio precedute da altrettante per la discussione, al termine della quale il pubblico ministero Rossella Spano aveva sollecitato la doppia condanna a sette anni per tutti e due gli operatori di Casa Serena, un ricovero per anziani nella località di Tiria a Palmas Arborea.

Era lì che tutto era iniziato, con una chiacchierata che Pier Paolo Murru fa con una collega. A questa racconta il suo gesto, una sorta di punizione corporale effettuata con un bastone nei confronti di un anziano ospite ritenuto troppo invadente e seccante. Sono ricostruzioni scioccanti che fanno immediatamente scattare l’inchiesta della procura. La vittima conferma l’abuso sessuale e parla anche di maltrattamenti ricevuti affinché il suo comportamento migliorasse. Sono parole che pesano come macigni e portano in carcere, a marzo del 2010, sia Pier Paolo Murru che la collega Simonetta Pili accusata di aver partecipato alle sevizie. In cella restano quattro mesi, poi le esigenze cautelari non sussistono più e vengono rilasciati.

Inizia il processo dove due tesi si scontrano, con l’esito finale arrivato ieri dopo tantissime udienze, esami scientifici, perizie e testimonianze. Da una parte, oltre al pubblico ministero, ci sono gli avvocati di parte civile Giuseppe Corronca per la vittima e Francesco Corrias per la cooperativa che gestisce Casa Serena; dall’altra gli avvocati Antonello Casula e Daniela Schirru per Pier Paolo Murru e Rosaria Manconi e Sara Ghiani per Simonetta Pili. Dai difensori arrivano richieste di assoluzione che poggiano le loro basi sulle cattive condizioni di salute dell’anziana vittima. Il suo stato mentale non gli avrebbe permesso di ricostruire in maniera esatta come andarono le cose e per questo la sua testimonianza, sulla quale si basava buona parte dell’accusa non era da ritenere attendibile.

Lo è stata invece, ma solo per metà. I giudici sono certi che l’abuso sessuale avvenne. Fu però commesso solo da Pier Paolo Murru, non da Simonetta Pili che al momento della sentenza, nel chiuso dell’aula si è lasciata andare al pianto.

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