La Nuova Sardegna

Oristano

Il poligono dell’Omodeo nel mirino dei sindaci

di Maria Antonietta Cossu
Il poligono dell’Omodeo nel mirino dei sindaci

Sedilo, la richiesta del primo cittadino Cocco al presidente della Regione: inserire la cancellazione nella vertenza sulle servitù militari in corso col governo

26 giugno 2014
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SEDILO. L’ultima ordinanza del prefetto sulle esercitazioni militari previste nel mese di luglio ha riattizzato la polemica sul poligono di tiro del lago Omodeo. Il sindaco Umberto Cocco si è quindi appellato alla Regione perché nella vertenza sulle servitù militari aperta dal presidente della giunta, Francesco Pigliaru, con il governo nazionale sia inserito anche il poligono dell’Alto Oristanese con l’obiettivo di chiederne la cancellazione.

«I sindaci non siano trattati da passivi terminali delle ordinanze, che almeno siano informati di quel che succede nel loro territorio», è la forte richiesta avanzata dal primo cittadino sedilese, che non nasconde il disappunto per l’ostinato riserbo sulle modalità di addestramento delle forze dell’ordine nelle aree di Su Mudregu, Monte Paza e Funtana Olecca, una cintura di terra che ricade o confina con i comprensori di Sedilo, Soddì, Boroneddu, Tadasuni, Sorradile e Ghilarza classificati come Siti d’interesse comunitario.

«Contesto questo modo e contesto le esercitazioni militari in una zona Sic, dove non si può arare né tagliare il fieno ma evidentemente si può sparare e non si sa cosa» è lo sfogo del sindaco, che solleva dubbi sulla tipologia delle armi usate. «La natura delle esercitazioni sembra diversa a seconda del tiro. In assenza totale di informazioni non solo tutte le voci sono autorizzate, ma anche l’allarme delle popolazioni è giustificato», attacca Umberto Cocco.

Sul caso del poligono i sindaci delle Unioni del Guilcier e del Barigadu hanno preso posizione sottoscrivendo un documento congiunto. Le assemblee istituzionali invocano una conferenza di servizi con i rappresentanti di Regione e Prefettura per capire se e come si possano conciliare le politiche di salvaguardia ambientale, l’attività agro-pastorale e antropica in generale con le pratiche di addestramento militare basate sull’uso di armi. Ma il discorso sulla difesa e il rilancio delle sub regioni che gravitano attorno al lago Omodeo implica altre problematiche: in primo luogo la qualità delle acque, compromessa dallo sversamento (talvolta autorizzato) di sostanze inquinanti nettamente superiori ai valori standard. «La programmazione degli interventi d’infrastrutturazione del territorio legati al suo patrimonio ambientale, archeologico, culturale e gastronomico non può prescindere da politiche di risanamento e di tutela ambientale», dice il sindaco di Sorradile, Pietro Arca, che richiama tutti gli enti e le istituzioni alle rispettive responsabilità.

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