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Bosa, ecco le regole da osservare in acqua e lungo la costa

Bosa, ecco le regole da osservare in acqua e lungo la costa

BOSA. Scatta il 23 giugno l’operazione Mare Sicuro 2014, che vedrà impegnati gli uomini delle Capitanerie di Porto a garantire la massima sicurezza sul litorale, nel periodo di maggiore afflusso di...

19 giugno 2014
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BOSA. Scatta il 23 giugno l’operazione Mare Sicuro 2014, che vedrà impegnati gli uomini delle Capitanerie di Porto a garantire la massima sicurezza sul litorale, nel periodo di maggiore afflusso di bagnanti e diportisti. Un impegno gravoso per la Guardia Costiera di Bosa, che dovrà vigilare su un ampio tratto di costa, che si estende dalla torre di Santa Caterina (Cuglieri) a Sud - passando per la costa di Tresnuraghes e Magomadas - fino a punta Tangone (Bosa) a Nord. Con l’obiettivo di garantire che le attività balneari si svolgano nella massima serenità, e perseguire comportamenti illeciti e pericolosi.

«Comportamenti posti in essere in dispregio delle più elementari norme di sicurezza sono, purtroppo, ogni estate causa di incidenti anche gravi, che quasi sempre potrebbero essere evitati utilizzando prudenza e buon senso» dice il comandante del Porto di Bosa, tenente di vascello Antonio Ventriglia. I militari della guardia costiera «saranno impegnati in pattuglie terrestri (sia a piedi che automunite) congiunte con pattuglie a mare» grazie in questo caso all’utilizzo del gommone C. A63 e della motovedetta Cp 835, quest’ultima utilizzata per le sue caratteristiche nella operazioni Sar, di ricerca e soccorso.

Nei giorni scorsi il comandante Ventriglia ha inoltre firmato l’Ordinanza di sicurezza balneare 2014, che disciplina analiticamente molte delle attività nelle spiagge e sul litorale della costa centro occidentale dell’isola. In particolare, viste anche le polemiche degli anni scorsi, «per evitare disparità di disciplina che avrebbero potuto ingenerare dubbi negli utenti del mare, l’Ordinanza è stata uniformata a quelle vigenti nel resto della direzione marittima di Cagliari» sottolinea l’ufficiale.

Così, mentre la zona interdetta alla navigazione si estende per 200 metri dalle spiagge e 100 da scogliere e coste a picco «in quanto destinata prioritariamente alla balneazione» la nuova disciplina dispone che «le zone di mare prospicienti le coste a picco non frequentate da bagnanti possono essere attraversate, ai fini dell’atterraggio, dell’ormeggio e/o ancoraggio, da unità in navigazione a motore e/o a vela».

Purché ad una velocità non superiore a tre nodi, con rotta perpendicolare alla linea di costa e «adottando tutti gli accorgimenti necessari ad evitare incidenti a persone e/o cose (posizionando, se possibile, una persona di vedetta a prua dell’unità)».

Nel nuovo documento, consultabile sul sito internet istituzionale della guardia costiera di Bosa sono state riunite tutte le ordinanze precedentemente emanate per la disciplina delle attività connesse agli usi turistico – ricreativi del mare.

Alessandro Farina

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