La Nuova Sardegna

Oristano

Sit-in contro i giochi di guerra

Ghilarza, sindaci e associazioni contrari alle attività militari vicino all’Omodeo

08 giugno 2014
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GHILARZA. Il fuoco covava da anni sotto la cenere, ma la miccia della protesta si è accesa ieri con l’ azione dimostrativa inscenata da un comitato di cittadini lungo la strada di collegamento tra Ghilarza e Soddì per esprimere il dissenso sulle esercitazioni a fuoco autorizzate a ridosso dell’ Omodeo. Il problema è datato, ma la bomba è deflagrata solo in seguito alle interrogazioni parlamentari che hanno alzato il velo sui problemi legati alla presenza del poligono di tiro in un’estesa porzione del comprensorio traGhilarza, Soddì, Bidonì, Sedilo, Tadasuni e Sorradile. Le comunità locali non sembrano più disposte a tollerare quest’imposizione e hanno deciso di opporsi a una pratica ritenuta fonte d’inquinamento e di pericolo per l’uomo. Alla marcia improvvisata ai due lati del cavalcavia sulla 131 hanno partecipato anche alcuni sindaci del circondario, il leader di Sardigna Natzione, Bustianu Cumpostu, e la deputata del Movimento 5 Stelle Manuela Serra, che ha denunciato il problema nei giorni scorsi. Mauro Pili l’aveva preceduta parlando di “violazione di tutte le norme di salvaguardia ambientale”, dei rischi legati alla sicurezza e delle limitazioni all’attività antropica. La questione è da tempo nelle agende degli amministratori locali «Nel 2010 chiesi al prefetto un confronto tra le parti che poi sfumò, ma le istituzioni devono ragionare su una soluzione compatibile con le esigenze delle nostre comuità», ha detto il sindaco di Sorradile Pietro Arca andando al nocciolo della questione. «Come si conciliano le attività militari con la programmazione d’interventi d’infrastrutturazione del territorio a fini turistici e la promozione di politiche ambientali e di sviluppo economico?». Più radicale la posizione del collega di Sedilo. «Sono contrario alle esercitazioni vicino al lago e in generale alle servitù militari», ha rimarcato Umberto Cocco, «Non è possibile che in un’area Sic non si possa arare ma si possa sparare, o che un Comune che voglia realizzare un pontile debba passare attraverso sette autorizzazioni regionali e poi basta un’ordinanza per imporre le esercitazioni militari e per interdire qualunque altra attività. Per me queste cose vanno contrastate ma se proprio le devono fare ci dicano come si svolgono, con quali garanzie per le popolazioni e cosa lasciano quando vanno via». Per il sindaco di Bidonì bisogna ingaggiare una battaglia istituzionale «È una partita che va gestita dalle Unioni del Guilcier e del Barigadu. Mettiamo sul piatto un intero pacchetto di rivendicazioni, comprese le questioni del livello del lago e della qualità delle acque», esorta Silvio Manca.

Maria Antonietta Cossu

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