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Ancora fiamme contro le serre fotovoltaiche

Ancora fiamme contro le serre fotovoltaiche

NARBOLIA. Venti giorni fa erano riusciti a bruciare una delle cabine elettriche della centrale fotovoltaica di S'Arrieddu. La notte scorsa hanno tentato il bis, ma il provvidenziale intervento dei...

22 maggio 2014
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NARBOLIA. Venti giorni fa erano riusciti a bruciare una delle cabine elettriche della centrale fotovoltaica di S'Arrieddu. La notte scorsa hanno tentato il bis, ma il provvidenziale intervento dei carabinieri di Narbolia ha evitato il peggio. Anche questa volta gli attentatori hanno utilizzato le carcasse di due vecchie gomme alle quali hanno dato fuoco. Questa volta non ci sono stati danni né alle strutture né all'impianto, anche se il tentativo ha creato un nuovo allarme in paese.

È accaduto tutto verso le due del mattino, nello stesso esatto punto del precedente attentato avvenuto il 29 aprile scorso. Come è stato confermato dai carabinieri ella Compagnia di Oristano, i militari della stazione di Narbolia stavano effettuando nella zona un controllo, proprio per prevenire analoghi attentati. Quando hanno percorso la strada provinciale che corre parallela alla centrale hanno notato quel piccolo focolaio che si stava propagando a ridosso della recinzione della struttura.

I miliari, intuendo cosa stava accadendo, hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco di Oristano. I militari, insieme agli uomini del 115, hanno raggiunto le centraline elettriche, di proprietà dell'Enel, ed in pochi minuti hanno spento le fiamme.

Il rogo aveva fatto in tempo a carbonizzare gli pneumatici ed annerire la porta della cabina, senza provocare danni. Si era ripetuto quanto accaduto il mese scorso. In quella occasione il rogo aveva preso vigore e danneggiato la struttura causando solo lievi danni agli impianti elettrici che vi erano contenuti.

Ma come è accaduto la notte scorsa nessun danno era stato arrecato alla centrale senza bloccare così la produzione di energia fotovoltaica.

Sul grave e nuovo episodio i carabinieri hanno avviato le indagini con l'obiettivo di individuare i responsabili del nuovo attentato. È possibile, viste le modalità dell’attentato, che dietro i due episodi ci possa essere la stessa mano.

La notizia si è sparsa immediatamente ieri mattina a Narbolia ed ha destato preoccupazione nell'opinione pubblica.

Un fatto che ha turbato anche il primo cittadino: «Mi preoccupa e mi sconcerta come la precedente volta – ha osservato il sindaco Maria Giovanna Pisanu –. Ancora non ha approfondito quanto è accaduto ma è chiaro che questo crea un allarme giustificato nella popolazione».

L’insediamento realizzato nelle campagne di Narbolia si sviluppa su 64 ettari e comprende 1.614 serre, alte 7 metri e grandi 200 metri quadri, che montano sui tetti 107.000 pannelli fotovoltaici. L’impianto, voluto dalla società Enervitabio è attualmente controllato dalla WinSun Group di Hong Kong.

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