La Nuova Sardegna

Oristano

Fotovoltaico, secondo attentato in un mese a Narbolia

Fotovoltaico, secondo attentato in un mese a Narbolia

Nella notte incendiati due pneumatici sistemati a lato della cabina elettrica

21 maggio 2014
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ORISTANO. Nuovo attentato incendiario, in meno di un mese, nell’impianto fotovoltaico di Narbolia, nell’Oristanese. Nella notte, attorno alle 2, qualcuno ha tentato di dar fuoco alla porta di una cabina elettrica di proprietà dell’Enel, in località S’Arrieddu, con l’utilizzo di due pneumatici.

Il tentativo però è fallito, grazie all’intervento dei carabinieri della stazione di Narbolia, in servizio perlustrativo. L’impianto non ha subito danni e risulta prefettamente funzionante. Solo tre settimane fa, contrariamente a quanto accaduto la notte scorsa, una centrale era stata seriamente danneggiata dal fuoco.

L’episodio ripropone il clima di tensione che accompagna l’iniziativa imprenditoriale, contro la quale si era mobilitato anche un comitato civico che aveva nettamente preso le distanze dal precedente atto intimidatorio, duramente condannato.

L’insediamento di Narbolia insiste su 64 ettari dei migliori terreni agricoli del paese. Comprende 1.614 serre, alte 7 metri e grandi 200 metri quadri, che montano sui tetti 107.000 pannelli fotovoltaici.

L’impianto, voluto dalla società Enervitabio, attualmente controllata dalla WinSun Group di Hong Kong, è stato contestato dal comitato locale S’Arrieddu, composto non solo da cittadini di Narbolia, ma anche da molti cittadini provenienti da tutta la Sardegna, con il supporto di associazioni come Adiconsum, Italia Nostra e Wwf.

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