La Nuova Sardegna

Oristano

Cresce la protesta contro l’area marina riservata a pochi

di Claudio Zoccheddu

Cabras, interrogazione in consiglio provinciale Francesco Federico: «Discriminazione tra cittadini»

21 maggio 2014
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ORISTANO. Un divieto che discrimina. La questione della pesca sportiva nell’Area marina protetta (Amp), vietata ai non residenti nel comune di Cabras, è arrivata sui banchi del consiglio provinciale sotto forma di un’interrogazione firmata dal consigliere Francesco Federico.

Per colpa di una normativa intricata e mai affrontata direttamente dall’ente che gestisce la riserva cabrarese, da qualche tempo si è scoperto che la pesca sportiva è una pratica riservata ai residenti. Gli altri, in teoria, possono praticarla solo dopo aver richiesto (e ottenuto) un’autorizzazione rilasciata dall’Amp. Un passaggio per nulla scontato dato che, per colpa di una lunga serie di rinvii nell’approvazione dei regolamenti di gestione dell’area da parte del Comune di Cabras, l’Area marina protetta non è in grado di rilasciare le autorizzazioni per chi non risiede in laguna.

Nel mirino del consigliere Federico non ci sono solo le zone di riserva parziale dell’area marina cabrarese, quelle che comprendono le spiagge preferite dai bagnanti e gli scogli più frequentati dai pescatori sportivi: «Queste distinzioni nella regolamentazione dell'attività della pesca sportiva, soprattutto per quanto concerne la zona B, stanno creando di fatto una discriminazione tra cittadini data da un trattamento diverso basato sul solo criterio della residenza a tutto danno dei non residenti nel Comune di Cabras», scrive Federico che si riferisce all’esclusiva di pesca concessa dal decreto ministeriale ai cabraresi, che possono pescare anche in zona di riserva generale dopo aver ricevuto l’autorizzazione dall’ente.

Un privilegio destinato a rimanere sulla carta perché vincolato, anche in questo caso, a un’autorizzazione che al momento non può arrivare per gli stessi motivi che bloccherebbero le richieste dei non residenti per la pesca sportiva nella zona di riserva parziale.

In ogni caso lo spunto per interessare il presidente della giunta provinciale, Massimiliano De Seneen, non manca: «Per sapere se la Provincia intenda attivare una azione di dialogo con l'area marina del Sinis, ed eventualmente con il ministero dell'Ambiente, per giungere a una revisione della disciplina sulla pratica della pesca sportiva nelle diverse zone dell'area marina protetta, un riesame che possa superare l'attuale differenza di trattamento basata sul solo criterio della residenza».

Nel calderone acceso dalla mancata approvazione dei regolamenti sembra invece destinata a scemare la polemica sulla necessità dell’autorizzazione anche per ormeggiare nelle zone C della riserva marina che, secondo i tecnici dell’Amp, non sarebbe necessaria anche se la questione non è specificata nelle regole di gestione.

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