La Nuova Sardegna

Oristano

progetto pilota

Bracciale elettronico, la sperimentazione parte da Oristano

di Elia Sanna
Bracciale elettronico, la sperimentazione parte da Oristano

ORISTANO. Parte da Oristano l'attivazione della misura del braccialetto elettronico utilizzato per controllare detenuti agli arresti domiciliari. Il primo mezzo elettronico in assoluto in Sardegna...

21 maggio 2014
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ORISTANO. Parte da Oristano l'attivazione della misura del braccialetto elettronico utilizzato per controllare detenuti agli arresti domiciliari.

Il primo mezzo elettronico in assoluto in Sardegna verrà installato questa mattina ad un detenuto sottoposto ad una misura cautelare nella propria abitazione. La proposta del Ministero è stata accolta positivamente dalla questura di Oristano ed attivata di comune accordo con la magistratura e la polizia penitenziaria.

Il dispositivo di monitoraggio a distanza si avvale delle più recenti tecnologie elettroniche utilizzate per il controllo da una postazione remota posizionata presso la centrale operativa.

Il “braccialetto elettronico”, normalmente applicato alla caviglia del detenuto, è collegato ad una centralina elettronica attraverso un ripetitore installato nell’abitazione o nel luogo disposto dal magistrato dove si deve scontare la pena detentiva. La centralina, dialogando con il dispositivo di controllo a distanza, invia alla centrale operativa gli eventuali spostamenti del detenuto dall’abitazione.

Non solo: lo strumento è in grado di comunicare in tempo reale anche eventuali anomalie come i tentativi di manomissione o distruzione. In caso di violazione del perimetro scatta un allarme con il conseguente intervento delle pattuglie impegnate sul territorio.

«Abbiamo accolto con grande interesse questa sperimentazione proposta dal Ministero – ha detto il questore, Francesco Di Ruberto – per queste finalità del nostro personale ha frequentato un apposito corso professionale. Mai come in questo caso la tecnologia ci viene in aiuto limitando gli interventi di controllo e accertamento sul territorio».

Al più pesto il braccialetto elettronico verrà installato anche su altre persone: «Successivamente lo utilizzarlo anche per altri casi – ha spiegato il questore di Ruberto -–che prevedono ad esempio l’allontanamento dalla casa familiare o il divieto di avvicinamento alle persone, in caso di stalking e femminicidio».

In questi casi il braccialetto funzionerà al contrario: l’allarme scatterà quando ci si avvicinerà più del consentito alla persona da tutelare.

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