La Nuova Sardegna

LACONI. La fede rinnovata nel tempo lega migliaia di fedeli a Ignazio, il Santo dei poveri e di tutti i sardi. Già ieri numerosi pellegrini hanno visitato la casa natale dell’umile fraticello e oggi partecipano alle funzioni religiose. La chiesa oggi celebra, infatti, il dies natalis del santo cappuccino, ossia la sua nascita alla vita eterna; oggi ricorre, infatti, l’anniversario della morte del Santo taumaturgo avvenuta, all’età di 80 anni, a Cagliari nel 1781. Per celebrare l’uomo che Grazia Deledda definì il «Più importante del Settecento sardo», si aprono le porte ai pellegrini. La ricorrenza, rispetto alla grande festa di agosto, ha una dimensione più intima ed è strettamente religiosa, senza festeggiamenti civili.

Ieri nella parrocchia la messa è stata celebrata dall’arcivescovo Ignazio Sanna e, al termine della funzione, si sono esibiti i cori di voci bianche di Laconi, Capoterra e Samugheo. Oggi tantissimi devoti che parteciperanno al pellegrinaggio alla Statua di Sant’Ignazio a cavallo, in programma questa mattina. La statua in bronzo, dono dagli emigrati sardi, ricorda uno degli episodi più celebri della vita del santo, quando il cavallo da lui montato si imbizzarrì; l’animale si placò solo dopo che Ignazio fece la promessa di consacrare la propria vita a Dio.

Il promontorio sul quale si erge la scultura è considerato un luogo simbolo della prodigiosità del santo. È una delle zone colpite dall’incendio dell’agosto scorso ed è il punto esatto dove le fiamme, dopo aver devastato migliaia di ettari di bosco, si sono fermate grazie ad un improvviso cambiamento della direzione del vento. Dopo la messa e il pranzo comunitario, si svolgerà, accompagnata dai gruppi folk, dai cavalieri e dalle confraternite della Forania, la processione che porterà il simulacro del santo lungo le vie del paese.