La Nuova Sardegna

Oristano

Arpas, locali inadeguati: chiusura e trasferimento

di Elia Sanna
Arpas, locali inadeguati: chiusura e trasferimento

La sede di via Diaz sotto sfratto. Per i nuovi uffici previsti lavori per 800mila euro La Regione risparmia la somme spostando attività e personale a Cagliari

10 maggio 2014
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ORISTANO. Si paventa il trasferimento degli uffici di Oristano dell'Arpas, azienda regionale dell'ambiente, a Cagliari.

Il possibile trasloco del quale si parla con insistenza in questi giorni è legata alla indisponibilità di locali dove poter ospitare la struttura di Oristano. Sull'attuale sede di via Diaz è infatti stato decretato lo sgombero da oltre un anno per lo sfratto esecutivo proposto dai proprietari dell'immobile.

La Regione aveva individuato in alternativa una parte dei locali dell'Istituto professionale Giulio Pastore, ma i lavori di adeguamento, indispensabili ad ospitare la nuova struttura non sono nemmeno iniziati. Con lo sfratto alle porte e soprattutto per risparmiare circa 800 mila euro all'anno, l'Azienda regionale avrebbe deciso di chiudere gli uffici di Oristano e trasferire gli impiegati e tutte le attività di laboratorio nel Capoluogo regionale.

Una scelta sempre contestata dai sindacati del settore che penalizzerebbe, non solo, gli stessi lavoratori, ma le stesse attività. In via Diaz l'Arpas, come si ricorderà, effettua tutti i controlli legati alle attività di ospedali, laboratori, e delle strutture ricettive della provincia.

Ma come era stato denunciato, sarebbero aumentati i rischi legati ad un minore controllo sull'ambiente in provincia di Oristano. La cosa assurda è che la burocrazia, insieme alle mancate scelte della politica sia regionale che locale, non ha ancora permesso di realizzare i lavori di ristrutturazione del centro Giulio Pastore, nonostante la disponibilità del finanziamento, dove era stato ipotizzato il possibile trasloco.

Grazie ad un protocollo siglato a Cagliari nel mese di agosto, tra gli assessorati del Lavoro e dell'Ambiente, erano state individuate le risorse, circa 2 milioni di euro, insieme alla cessione dei locali dell'Istituto professionale.

Proprio quelle assurde lungaggini burocratiche hanno impedito sino ad oggi di spendere le risorse disponibili. Ogni ulteriore ritardo porterebbe così al trasferimento degli uffici dell'Arpas a Cagliari, cosa a questo punto che sarebbe gradita ai vertici dell'azienda regionale.

L'altra vicenda, forse la più grave, è che i dipendenti dell'Agenzia continuano a lavorare in un ambiente giudicato più volte dai sindacati non a norma.

Diverse erano state infatti le denunce presentate dalle organizzazioni sindacali: gli uffici di viale Diaz sono stati ritenuti inadeguati e al limite delle condizioni di sicurezza.

Se si fosse trattato di una attività privata forse sarebbe scattata già una indagine della magistratura.

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