La Nuova Sardegna

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Per il bivio i soldi non bastano

Dalla Regione arrivano 800mila euro, ma servirebbero 3 milioni

06 maggio 2014
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MOGORO. Ottocento mila euro dalla Regione per la messa in sicurezza del bivio di Mogoro. Ma, in realtà, per l’intervento generale che comprende tutti i lavori necessari per la messa in sicurezza complessiva del tratto stradale, ne servirebbero 2 milioni e 900 mila euro. A darne comunicazione è l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Gianni Pia, che riporta il contenuto della delibera della settimana scorsa è della giunta provinciale, riguardante appunto la realizzazione dei lavori nel tratto che collega la strada provinciale 44 alla statale 131, con un finanziamento regionale.

La determinazione è del settembre del 2011, a firma del direttore del servizio Viabilità e infrastrutture di trasporto, che ha concesso alla Provincia attraverso l’istituto della delega, il finanziamento della prima trance di denaro pubblico che servirà al primo urgente intervento. Tuttavia, «dato  che  il  finanziamento  stanziato  dalla  Provincia  non  copre l’importo completo dei lavori, è stato previsto un primo stralcio sulla base del quale dovranno  successivamente  essere  sviluppati  i  progetti  definitivo  ed esecutivo» scrive ancora Gianni Pia.

Per ora, sono tre le tranche con cui la Regione ha spalmato la prima parte di finanziamento. Il primo impegno di spesa di 200mila euro risale al 2011, i secondi al 2012 in due tronconi da 250mila e 300mila euro ciascuno con fondi Ras. La conferenza dei servizi si è svolta il 3 aprile scorso per l’esame del progetto preliminare e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sulle aree interessate dai lavori, con l’obiettivo di «rendere più agevole il collegamento di Mogoro e dei Comuni limitrofi con la statale 131 in direzione Cagliari ed Oristano, cercando di garantire un livello di sicurezza adeguato per l’infrastruttura» descrive l’assessore in una nota.

L’intervento prevede in origine «l’adeguamento dell’intero tracciato per una lunghezza totale di circa 3200 metri, mediante l’allargamento della sezione stradale, così da ottenere due corsie e le banchine laterali», oltre a interventi significativi nei tratti più problematici caratterizzati da ristagni d’acqua, dissesti morfologici e rischio frana. «Nel definire il primo stralcio di interventi – conclude Pia – si è posta particolare attenzione alla messa  in  sicurezza  della  strada  e  solo  parzialmente all’adeguamento  della sezione stradale alla categoria C2» (c.c.)

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