La Nuova Sardegna

Oristano

Con Monumenti aperti il primo giorno è da record

di Enrico Carta

Assalto alla scuola di via Solferino e le Invasioni digitali immortalano il Seminario Il maltempo frena la passeggiata in costume ma non l’escursione a Bau Mendula

04 maggio 2014
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ORISTANO. «Che bella la mia città» e toglierei anche le virgolette, perché non è un pensiero appuntato sul taccuino. Lo penso io come tanti di coloro che già ieri hanno potuto ammirare la Oristano nascosta che, purtroppo, durante l’anno ha i suoi tesori celati al pubblico che vorrebbe ammirarli. La voglia è davvero tanta se l’invasione del centro storico e di tutti i siti storici aperti è iniziata già al mattino, quando ancora c’era chi lavorava.

Sono stati soprattutto i giovani a fare il primo assaggio della manifestazione Monumenti aperti che impegna oltre 1.100 alunni delle scuole elementari e medie nell’insolito ma riuscitissimo ruolo di guide turistiche nei cinquantatré gioielli che la storia oristanese ci regala. Il bis del pomeriggio è stato invece ancora più fortunato e, in particolare, alcune iniziative hanno arricchito le bellissime ore alla scoperta del patrimonio.

Il Seminario arcivescovile è stato assediato dagli “invasori digitali”, chiamati a raccolta da Tiziana Tirelli e Stefano Cannas, che hanno riproposto l’evento a livello locale. In cinquanta hanno ammirato le bellezze custodite nello scrigno pieno di tesori della curia arcivescovile. Ovviamente la contemporaneità con Monumenti Aperti ha reso le Invasioni digitali ancora più interessanti. Prova ne sia la partecipazione, tra i fotografi, di turisti norvegesi e brasiliani.

A proposito di novità, un’altra è andata meravigliosamente bene. È stata la passeggiata in bicicletta, con sessanta partecipanti, sino al sito archeologico di Bau Mendula a Villaurbana, gita culturale impreziosita dalle spiegazioni sempre esaustive del professor Raimondo Zucca. Meno fortunata è stata invece la passeggiata in costume sardo, promossa dall’associazione Cavatappi d’idee che si è dovuta scontrare con il cielo grigio e le gocce di pioggia della mattina e i temporali di mezza Sardegna. La pioggia ha scoraggiato chi aveva promesso il suo arrivo a Oristano. Una quarantina di temerari non ha però avuto paura e così si sono potuti ammirare i costumi di Oristano, Nuoro, Ovodda, Solarussa, Zeddiani e Paulilatino.

Se l’anno scorso era stato il carcere di piazza Manno a regalare un vento di novità alla manifestazione, quest’anno l’assalto pacifico è stato riservato alla scuola elementare di via Solferino, dove generazioni di alunni hanno avuto modo di formarsi. «Non abbiamo ancora i registri con le firme delle presenze dei visitatori, ma rispetto all’anno scorso probabilmente c’è un incremento – racconta Maurizio Casu, responsabile del gruppo di coordinamento locale della manifestazione –. Ancora una volta è stato notevole il lavoro svolto dagli insegnanti e dai dirigenti di tutte le scuole». E oggi l’invasione continua per una domenica dove la cultura vince ancora. Quella che durante l’anno ritorna nell’ombra.

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