La Nuova Sardegna

Oristano

Patteggiano in quattro per il furto nel bar

di Enrico Carta

Bauladu, pene da quattro a otto mesi per gli amici di Busachi arrestati lunedì notte

30 aprile 2014
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BAULADU. Finisce con un patteggiamento generale e il rientro a casa a Busachi senza ulteriori giorni da trascorrere in cella di sicurezza. Per due dei protagonisti del furto al Central Bar in piazza Giovanni Maria Angioy c’è anche la sospensione della pena, per i loro due amici invece ci sarà l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Dura quasi tre ore la direttissima, ma alla fine tutto viene fissato dalla sentenza del giudice Francesco Mameli che ha accolto le richieste di patteggiamento presentate dagli avvocati difensori dei quattro ragazzi finiti in manette due notti fa, proprio mentre stavano portando a termine il furto nel bar da cui avevano prelevato circa settecento euro, divisi tra il registratore di cassa e il cambia monete.

A tradirli era stata la telefonata di allarme, fatta da una signora che aveva sentito dei rumori insoliti, visto che erano le quattro del mattino, provenire dall’interno del bar. A quel punto i carabinieri erano arrivati in forze ed erano riusciti ad arrestare i quattro amici. Così ieri mattina sono arrivati in manette in tribunale per la direttissima. Mattia Girei (19 anni), difeso dall’avvocato Gloria Demontis ha patteggiato quattro mesi e quattrocento euro di multa; Marco Fadda (23 anni) a cui era contestato anche il porto proibito di un coltello, Graziano Mele (24 anni) e Luca Mura (24 anni), tutti difesi dall’avvocato Gianfranco Frongia, hanno patteggiato otto mesi e ottocento euro di multa, esattamente quanto concordato con il pubblico ministero Rossella Spano.

Per Marco Fadda e Mattia Girei è arrivata la sospensione condizionale della pena, mentre Luca Mura e Graziano Mele a cui è stata contestata la recidiva specifica e infraquinquennale dovranno sottostare alla misura dell’obbligo di dimora.

La strada del pateggiamento è sembrata quasi obbligata, anche perché veniva a tutti e quattro difficile imbastire una linea difensiva convincente, visto che i carabinieri li avevano trovati all’interno del bar, nascosti nei bagni di servizio nella speranza che gli uomini della stazione e del comando provinciale non li scovassero. Speranza vana. E la loro situazione si è aggravata quando sono stati ritrovati gli arnesi da scasso e persino alcune mascherine che avrebbero dovuto utilizzare in caso di presenza di telecamere di videosorveglianza.

I quattro avevano avuto l’accortezza di togliere le batterie dai loro telefonini, per evitare che le cellule dei ripetitori potessero servire a individuare la loro posizione. Ma tutto questo non è stato sufficiente, perché il rumore eccessivo li ha traditi. Ora le indagini nei loro confronti potrebbero non essere terminate. I carabinieri, attraverso vari dati soprattutto scientifici, cercheranno di capire se siano gli autori di altri colpi messi a segno nell’Oristanese, soprattutto ai danni di esercizi commerciali.

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