La Nuova Sardegna

Oristano

La grande bellezza arriva dal passato

di Michela Cuccu
La grande bellezza arriva dal passato

Sono 53 i siti che si potranno visitare in questa edizione della manifestazione. La novità è la ciclopedalata verso Villaurbana

30 aprile 2014
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ORISTANO. La città spalanca le porte dei suoi tesori più preziosi. Prende il via sabato “Monumenti aperti”, sesta edizione per Oristano, diciottesima dell’evento nazionale che ormai si è trasformato in uno degli appuntamenti più importanti della primavera. Sono 53 i monumenti che saranno aperti ai visitatori che in questo fine settimana potranno conoscere parti delle città mai viste prima o riscoprire aspetti che fanno di Oristano una città preziosa, da valorizzare sebbene ancora in gran parte sconosciuta.

Ieri mattina sono stati illustrati i dettagli dell’appuntamento cresciuto negli anni anche per quel che riguarda le collaborazioni e le sovvenzioni, che oltre a Fondazione Banco di Sardegna e Sardex, si avvale del Consorzio Camù, di diverse aziende private ma anche di Confesercenti, Confcommercio e della stessa Camera di Commercio.

I sindaco, Guido Tendas, ha sottolineato come l’evento non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di realtà come la Cooperativa La Memoria Storica, La Fondazione Sa Sartiglia e le scuole cittadine che fra studenti e docenti, schierano come sempre un vero esercito di volontari, nei panni di guide, accompagnatori, assistenti.

Condizioni meteorologiche permettendo, l’obbiettivo è quello di superare il record dei 18mila visitatori registrati nell’edizione dello scorso anno, grazie anche ad una serie di eventi collaterali, come, “Monumenti i Costume”, ideata dall’associazione Cavatappi d’idde che, animata da Andrea Riccio, da qualche anno punta a valorizzare e riscoprire tradizioni culturali e identitarie, affrancandole dal folklore, spazio nelle quali ormai da decenni sono state relegate.

Sabato pomeriggio, inoltre, è in programma una ciclopedalata che dalla piazza del Foro Boario, alle 15, partirà per un percorso di diciotto chilometri, diretta al complesso nuragico di Bau Mendula a Villaurbana, che rappresenta una delle novità nell’edizione di quest’anno.

Come ha spiegato Francesca Spissu, referente della rete regionale di “Monumenti aperti”, negli anni la manifestazione è cresciuta. A livello regionale, ad esempio, l’evento si svolgerà nei cinque fine settimana, dal 3 maggio al 1° giugno, anche a Codrongianus, Fluminimaggiore, San Gavino Monreale, Sanluri, Sassari e Sardara. A Oristano la gran parte dei monumenti da visitare sono legati alla vita religiosa: l’antica canonica della Cattedrale, il duomo, il seminario tridendino, palazzo degli Scolopi, la chiesa e il convento di san Francesco, l’oratorio della Purissima, le chiese di Santo Spirito, Sant’Antonio con l’antico ospedale, San Mauro, San Sebastiano, la chiesa e il monastero del Carmine, la chiesa e il convento di San Domenico, la chiesa e il monastero delle Cappuccine, le chiese di Santa Lucia, San Saturnino, Beata Vergine Immacolata e il convento dei Cappuccini, la chiesa di San Martino, il cimitero monumentale di San Pietro, la chiesa di San Giovanni Battista, la chiesa e il monastero di Santa Chiara, le chiese di Sant’Efisio, Santa Maria Maddalena, San Nicola e l’oratorio delle Anime, Santa Petronilla, la casa madre della Compagnia degli Evaristiani e la basilica del Rimedio.

Saranno aperti anche musei e siti di documentazione: l’Antiquarium e la biblioteca comunale; la pinacoteca comunale, il Centro di documentazione sulla Sartriglia e quello commediografico Antonio Garau, l’Archivio storico comunale e l’Archivio di Stato. A questi vanno aggiunti il San Martino e la sede del gremio dei falegnami; i siti legati alla storia di Eleonora D’Arborea – la casa, la statua e l’ex carcere –, la cinta muraria medioevale, palazzo Arcais, palazzo Campus Colonna, palazzo di Città e il portale di San Vito e la gran torre.

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