La Nuova Sardegna

Oristano

GONNOSTRAMATZA

La strada della discordia, Pia accusa il sindaco

La strada della discordia, Pia accusa il sindaco

GONNOSTRAMATZA. «L’ingiunzione del ministero delle Infrastrutture è un provvedimento autonomo e ben distinto dall’ordinanza emessa dal Tar Sardegna, si sostanzia in relazione alla violazione di...

28 aprile 2014
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GONNOSTRAMATZA. «L’ingiunzione del ministero delle Infrastrutture è un provvedimento autonomo e ben distinto dall’ordinanza emessa dal Tar Sardegna, si sostanzia in relazione alla violazione di precise norme giuridiche, inerenti esclusivamente il Codice della strada». L'assessore provinciale ai Lavori pubblici, Gianni Pia, torna alla carica sulla consortile della discordia, rispondendo alle dichiarazioni del sindaco di Gonnostramatza, Alessio Mandis. Quest’ultimo, qualche giorno fa, rimandava al mittente l’immediata esecutività dell’ingiunzione del ministeriale, affermando che in pendenza di giudizio del tribunale amministrativo nessuno può scavalcare i giudici e imporre ai Comuni di chiudere la consortile 46 che collega la via per i due paesi alla statale 131. Per Gianni Pia «l’ingiunzione rimane, è operativa e deve essere osservata, non c’è nulla di superato», posto che «l’ordinanza del Tar non è un pronunciamento definitivo ma solo transitorio, in attesa, appunto, della sentenza di merito, che riguarda solo ed esclusivamente il diniego comunale a chiudere la strada». Non accenna a placarsi la polemica tra assessore provinciale e sindaco, anzi. Gianni Pia, in risposta all’ultimo comunicato di Alessio Mandis, lancia accuse precise. «Visto che ha impegnato 1000 euro dei suoi concittadini con la delibera di Giunta n.21 del 27.03.2014, per andare insieme al suo legale a Roma, presso il ministero dell’Interno, per essere ricevuto il 09.04.2014 alle 8,30 per un appuntamento con il sottosegretario, inizi a spiegare pubblicamente, l’esito e le risultanze di questa sua gita pre-pasquale fuori porta, ci spieghi l’anagrafica politica e le coordinate del sottosegretario ricevente, ma soprattutto quale concreta soluzione dal suo Governo amico è riuscito ad incassare, per avviare a soluzione le sue paure istituzionali». Gianni Pia chiede inoltre spiegazioni su «come mai con la delibera della sua Giunta n. 06 del 28.01.2014, di incarico al suo legale per resistere al Tar, vengono impegnate risorse, solamente per 1000 euro, eppure lo sanno anche i più sprovveduti, che un ricorso al Tar, costa molto, ma molto di più». E chiude: «La calma e il relax, infine, possono pure essere il moto del sindaco, il modello a cui ispirarsi, il suo modo di amministrare, non certamente lo è per l’assessorato provinciale ai Lavori pubblici, né tantomeno per l’impresa, le maestranze forzosamente ferme, e ancor di meno per gli automobilisti che su quella strada transitano giornalmente, soprattutto i suoi stessi concittadini».

Caterina Cossu

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