La Nuova Sardegna

Oristano

L’ex fantino arrestato lancia accuse alla polizia

di Francesco G. Pinna

In manette per resistenza, aveva esibito un documento “Repubrica de Sardìnnia” Damiano Aniello: «Non ero ubriaco e non stavo importunando nessuno»

24 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. «Quando mi hanno arrestato non ero ubriaco e non ho fatto resistenza ai poliziotti che mi arrestavano. E per dire tutta la verità non ho neanche mai vinto il Palio di Siena». A 24 ore dalla convalida dell'arresto e dalla scarcerazione e in attesa del processo per direttissima che si dovrà fare nei prossimi giorni, l'ex fantino Damiano Anielllo, nato a Nola in Campania 58 anni fa, ma da lungo tempo residente a Oristano, racconta la sua versione dei fatti. «Non ero ubriaco, perché non ho l'abitudine di ubriacarmi, non ero neanche dentro il locale notturno e non stavo importunando nessuno. Quando è arrivata la Volante, verso la una, io ero per strada in via Riccio e i poliziotti sono venuti dritti da me, come possono confermare tanti testimoni».

A farlo finire nei pasticci è stata la sua carta di identità. «Quella dello Stato italiano l'ho restituita, ho mostrato quella della Repubrica de Sardìnnia e mi hanno riso in faccia, poi mi hanno ammanettato e caricato sulla macchina dicendo che dovevano portarmi in questura per il riconoscimento».

Quello che, secondo Aniello, è avvenuto dopo, sta scritto in stampatello maiuscolo su un foglio protocollo. Una sorta di memoriale: «Mi hanno messo in cella di sicurezza senza fare alcun riconoscimento fino alle 11 di martedì, stavo male, ma nella latrina non c'era carta igienica. Sono svenuto due volte, quando ho chiesto aiuto medico mi hanno portato una busta con un piccolissimo uovo di Pasqua e ridevano, ho pensato di soffocarmi con quella busta per l'umiliazione ma Dio ha voluto che non lo facessi». Ora che è fuori, anche se con l'obbligo di firma in questura per otto mesi ogni pomeriggio tra le 15 e le 18, ha una sola preoccupazione, trovare un lavoro. «Un lavoro qualsiasi, ma mi piacerebbe lavorare con i cavalli, perché ho fatto il fantino anche se non ho mai vinto il Palio di Siena come dicono, ma solo quello di Castel Del Piano, sempre in Toscana, nel 1978, per la contrada Borgo».

L'unico sostegno su cui può contare, in questi giorni, è quello di un gruppo di amici militanti del Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu che come lui hanno in tasca la carta di identità rilasciata dalla Repubrica de Sardìnnia. In particolare l'oristanese Paolo Maleddu, teorico della “Grande truffa” dei banchieri per indebitare i popoli e appropriarsi delle loro ricchezze, e Luigi Zucca, l'ambulante di Marrubiu protagonista di proteste contro Equitalia e per la Zona Franca, che ora stanno organizzando la sua difesa.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative