La Nuova Sardegna

Oristano

Trenta metri di strada fantasma

di Enrico Carta

Imprese e amministrazioni cercano un nuovo collegamento nell’area industriale

23 aprile 2014
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ORISTANO. Pochi metri di strada fantasma e quattro enti pubblici coinvolti. In mezzo tantissime aziende e attività commerciali che di fronte al cartello che indica il vicolo cieco sono costrette a fermarsi. Una trentina di passi oltre quel cartello e oltre le erbacce che crescono rigoliose lì di fronte, c’è la Provinciale 56, la strada che collega il capoluogo a Santa Giusta. Al di qua di quella lingua di asfalto c’è invece via Parigi, via dell’area del Consorzio industriale che potrebbe essere lo sbocco ideale verso la Provinciale 56.

Non è una questione di capricci, ma solamente un problema di traffico e di rapidità di collegamenti. Oggi l’area industriale ha di fatto un unico accesso per chi arriva dalla strada di collegamento tra Oristano e Santa Giusta. La direzione obbligata è quella che passa per via del Porto, facendo convergere tutti mezzi di trasporto in quella zona. Se via Parigi avesse il suo sbocco sulla strada 56, in molti non avrebbero più la necessità di fare il giro dell’intera area per poi ritornare indietro attraverso la viabilità interna alla zona del Consorzio.

La domanda che aleggia nelle menti dei tanti imprenditori che oggi, alle 19, avranno un incontro nelle sale del municipio di Santa Giusta, al quale parteciperanno anche gli altri tre enti – Comune di Oristano, Provincia e Consorzio industriale – è: «Quanto tempo deve passare perché quei trenta metri smettano di essere una barriera?».

Proprio oggi si cercherà di dare una risposta, anche perché gli imprenditori sanno che l’intoppo si è creato proprio per questo incrocio di competenze tra i quattro enti. La nascita della nuova intersezione va a incrociarsi con la rivisitazione della viabilità che coinvolge il progetto ben più ampio portato avanti dalla Provincia. È per questo che non si può agire separatamente a prescindere da quel piano generale. Ad ogni buon conto, serve una rotonda che consenta di regolare il traffico e i quattro enti, come confermano l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Gianni Pia e il presidente del Consorzio Industriale Marcello Siddu, dovranno trovare una soluzione condivisa. Sul tavolo della discussione, questa sera, gli imprenditori troveranno uno studio di fattibilità del progetto della rotonda, opera del Consorzio. Intanto gli espropri procedono e lo stesso Marcello Siddu si sbilancia in una promessa: «Entro un anno si risolve». Le aziende attendono.

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