La Nuova Sardegna

Oristano

Martinez a Tendas: «Confermo e attendo la querela»

ORISTANO. «Confermo tutte le accuse». L’ipotesi di essere destinatario di una querela non frena la furia del regista oristanese Filippo Martinez che ieri ha controreplicato al sindaco Guido Tendas...

23 aprile 2014
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ORISTANO. «Confermo tutte le accuse». L’ipotesi di essere destinatario di una querela non frena la furia del regista oristanese Filippo Martinez che ieri ha controreplicato al sindaco Guido Tendas nell’ambito della polemica sul correttoe trasparente utilizzo degli spazi destinati alla cultura. «Il sindaco dice che qui non vige la legge dei favori e io invece, con forza, dico di sì», ribadisce Martinez. Fulcro della polemica è il bando per la scelta del curatore della pinacoteca comunale: «Quali sono i criteri di legge e le linee guida adottate dal Comune nel bandire il concorso e nell’individuare i requisiti per la partecipazione? È ridicolo – attacca Martinez – che per essere ammessi a un concorso per l’assunzione di un direttore della pinacoteca, tra l'altro, bisognasse esibire – pena l’esclusione irreversibile – queste formidabili credenziali di competenza: almeno 5 anni di esperienza nella curatela di mostre d’arte moderna e contemporanea organizzate da pubbliche amministrazioni. Almeno 12 mesi consecutivi di esercizio delle funzioni di curatore e/o conservatore presso musei e pinacoteche di pubbliche amministrazioni. Almeno due anni di organizzazione e gestione di servizi educativi presso musei».

Martinez sottolinea quello che considera un paradosso: «Senza aver allestito mostre per almeno 5 anni poniamo a Noragugume o Boroneddu, senza 12 mesi filati al museo di Gonnoscodina, senza due anni ai servizi educativi di Osidda o Bidonì la direzione della pinacoteca oristanese potevi solo sognartela. In questo modo, i più grandi esperti e organizzatori d’arte del mondo (gente vivace, eclettica, assetata di esperienze sempre nuove e diverse) erano tagliati fuori. Lo stesso vale per qualsiasi talento organizzativo under 30. Hai costruito eventi esaltanti? Hai acceso la fantasia creativa a Tokyo, Berlino, Sidney o New York? Conosci i più grandi artisti del nuovo millennio? Niente da fare, non hai curato per due anni i servizi educativi a Curcuris: no Curcuris, no pinacoteca».

Secondo il regista e creativo oristanese «un concorso come questo, fondamentale per la crescita culturale della città, di qualsiasi città, dovrebbe essere apertissimo, molto pubblicizzato e dovrebbe sempre tentare di richiamare i talenti migliori, le professionalità più complesse; una volta garantita una competenza scientifica sulla materia (laurea o titoli analoghi) si dovrebbero analizzare il curriculum di ciascuno. Ed è sulla base di questi curricula che una commissione altamente qualificata - sottolineo: altamente qualificata - dovrebbe scegliere. Invece no, a Oristano si è adottato un altro criterio: è stata ammessa una sola persona. E ha vinto in scioltezza».

Martinez ribadisce anche tutte le altre accuse: «Il teatro San Martino è uno sberleffo, la penosa caricatura di un teatro: semplicemente non ha più il palcoscenico; il recente restauro lo ha ridotto a una ridicola strisciolina, e chi dice che quella era la sua dimensione originaria dice una balla spaziale. La Sartiglia è stata progressivamente folklorizzata. Il fatto che muova 120.000 persone - come ha detto il sindaco non è una garanzia di qualità. Il teatro Garau è uno scandalo. Non ha mai avuto un direttore artistico ed è l'unico in Italia a non avere luci e impianto audio propri, solo quattro piantane».

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