La Nuova Sardegna

Oristano

Diabete, l’incidenza è sei volte più alta della media italiana

di Michela Cuccu

Novemila casi del tipo 1 e 2: i più colpiti dalla patologia Una marcia di sensibilizzazione di medici e pazienti

23 aprile 2014
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ORISTANO. Da Oristano al Montiferru passando per Sinis: prende il via giovedì la maratona “Diabete in cammino”. Giunta alla quarta edizione, la marcia di medici e pazienti, atleti e anche semplici appassionati, ha come sempre l’obbiettivo di promuovere l’attività fisica come strumento di prevenzione e cura del diabete. Quattro le tappe di trenta chilometri, che, partendo dal capoluogo, passeranno per S’Arena Scoada e Putzu Idu, Torre del Pozzo e Seneghe. Proprio nel centro del Montiferru è anche in programma un incontro-dibattito con la popolazione, per parlare di diabete, prevenzione, stili di vita ma anche alimentazione e tradizioni.

Anche quest’anno l’iniziativa è dell’Asl, tramite il sevizio di Diabetologia, in collaborazione con l’Associazione nazionale italiana atleti diabetici, presieduta in Sardegna da Marcello Grussu, oristanese che da anni, assieme al diabetologo Gianfranco Madau, opera per favorire una sempre più diffusa conoscenza dei vantaggi dell’attività fisica per patologie come il diabete e le malattie cadiovascolari. Malattie sempre in agguato.

Anche ieri, nel corso della conferenza di presentazione alla quale hanno preso parte, fra gli altri, anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Mariano Meloni, e il direttore sanitario, Orlando Scintu, è stato rimarcato come Oristano, con novemila casi di diabete di tipo 1 e 2, sia il territorio maggiormente colpito da questa patologia che, nella forma di insulino dipendenza, supera di circa sei volte la media italiana.

Un recente screening ha permesso di accertare come, nel caso del diabete dell’adulto, ci sia un rischio per l’81 per cento della popolazione locale. Troppo, per permettersi ancora stili di vita, intesi come alimentazione eccessiva e non corretta e scarsa attività fisica, che sono fra i maggiori fattori a rischio. E mentre la Asl punta sulla prevenzione, che potrebbe essere nel caso del diabete dell’adulto, la soluzione migliore, deve fare i conti con una realtà difficile, fatta di una crescente incidenza di diabete dell’adulto anche sui bambini.

Lo scorso anno, infatti, il servizio di Pediatria dell’ospedale San Martino ha accertato due nuovi casi di diabete dell’adulto su ragazzini che, come hanno spiegato i medici, sono obesi. Contemporaneamente l’Asl dall’anno scorso, a causa dei tagli sui finanziamenti alla sanità pubblica, ha dovuto rinunciare al piano pilota che consentiva a cento pazienti diabetici di frequentare per tre mesi all’anno gratuitamente una palestra. Un vero peccato, se si considera che il progetto era stato persino oggetto di studio da parte dell’Università La Sapienza di Roma.

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