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Oristano

Lettera a Maninchedda: via i vincoli di edificabilità

di Caterina Cossu
Lettera a Maninchedda: via i vincoli di edificabilità

Uras, il sindaco Casciu ha scritto all’assessore regionale ai Lavori pubblici Il problema risiede nel divieto triennale di costruire nelle aree alluvionate

22 aprile 2014
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URAS. Il vincolo che per tre anni vieta di costruire nuovi edifici nei territori devastati dall'alluvione del novembre scorso rappresenta per Uras «un'ulteriore condanna a uno dei settori su cui poggia la sua economia, già in forte crisi a livello regionale e nazionale, l’edilizia». Il sindaco di Uras, Gerardo Casciu ha scelto l'occasione della Pasqua per scrivere all'assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Manichedda, all'agenzia regionale del Distretto idrografico e all'Anci Sardegna una lettera che gli auguri li porta solo in calce.

Per il resto, si tratta di una critica costruttiva alle problematiche derivanti dalla deliberazione numero 1 del Comitato istituzionale del 31 gennaio scorso, che prevede la definizione delle misure di salvaguardia nelle aree alluvionate del territorio regionale colpite dall’evento calamitoso Cleopatra del novembre 2013. L'impossibilità a erigere nuovi edifici contenuta nell'atto, infatti, creerebbe secondo il primo cittadino «i presupposti per la chiusura di piccole imprese, nonché l'aumento della disoccupazione a Uras, considerato che da noi quella giovanile, in particolar modo, raggiunge quasi il 47 per cento».

A questo dato bisogna poi aggiungere «il settore agropastorale, che ha subìto prima dell'alluvione i danni della Blue tongue e dopo ha visto devastati due terzi del suo territorio, inondato d’acqua e fango». C'è poi il Patto di stabilità, «che ci vieta l’utilizzo delle risorse del Comune destinate alla realizzazione di opere pubbliche».

Il nuovo vincolo imposto dalla deliberazione rischia, secondo il primo cittadino, di affossare ulteriormente il Comune di Uras, che ha invece ottenuto un finanziamento di oltre un milione di euro «per il recupero di edifici comunali, acquisto e recupero di edifici privati, per la realizzazione di alloggi a canone sociale, di cui al Piano nazionale di edilizia abitativa».

Oltre centomila euro sono stati già spesi «per le progettazioni e la predisposizione della gara d'appalto», area ora soggetta a vincolo di inedificabilità «come zona Hi4 per i 40 cm d’acqua che l’hanno inondata».

Troppo per Gerardo Casciu, che propone invece un declassamento per consentire l’edificazione utilizzando alternativamente costruzioni su cemento armato o rialzate su strati portanti di fondazione in pietrame e calcestruzzo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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