La Nuova Sardegna

Oristano

il furto

Patteggia otto mesi la donna che rubava i “gratta e vinci”

Patteggia otto mesi la donna che rubava i “gratta e vinci”

ORISTANO. Ha patteggiato otto mesi e dopo la lettura del dispositivo è stata rimessa in libertà. Carla Contu, 54 anni di Palmas Arborea, dopo l’arresto di mercoledì sera ieri è stata processata per...

18 aprile 2014
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ORISTANO. Ha patteggiato otto mesi e dopo la lettura del dispositivo è stata rimessa in libertà. Carla Contu, 54 anni di Palmas Arborea, dopo l’arresto di mercoledì sera ieri è stata processata per direttissima. Davanti al pubblico ministero Paolo De Falco e al giudice Anna Rita Musiu, difesa dall'avvocato Monica Masia, ha scelto di patteggiare per furto aggravato. Aveva già confessato il reato e restituito il malloppo agli agenti della Questura, quando mercoledì sera la stavano arrestando dopo averla colta in flagranza di reato.

Si era impossessata di Gratta e vinci per un valore di circa mille euro, facendoli sparire dalla cassa della tabaccheria dei fratelli Ginesu in via Mazzini. Ad incastrarla è stato il sistema di videosorveglianza del quale è dotata la tabaccheria. Le immagini l’avevano immortalata già lo scorso lunedì, ma la trappola studiata dalla polizia è stata messa in atto due giorni fa. Carla Contu era una cliente fissa della tabaccheria dove trascorreva del tempo video poker. Quando il proprietario o la dipendente si distraevano per andare in bagno o nel magazzino, la donna lasciava per un attimo la slot machine, faceva il giro del bancone e rubava mazzi da trecento euro di gratta e vinci.

Le immagini sequestrate dagli agenti della squadra mobile hanno confermato che il colpo veniva portato a termine in appena sette o otto secondi. Il titolare della tabaccheria, Sandro Ginesu, aveva subito negli ultimi sette mesi decine di furti, sempre di gratta e vinci. «Non riuscivo a darmi pace tanto da dubitare purtroppo anche del personale – ha ricordato ancora scosso Sandro Ginesu –. Alla fine l’ammanco ha toccato i centomila euro. Ero preoccupato e dovevo mettere mano al portafogli per sanare quel buco. Ho fatto debiti e rischiato anche di chiudere l’attività, tanto che lo scorso anno non ho potuto pagare neppure le tasse. Alcuni giorni fa mia sorella si è insospettita dopo aver trovato Carla Contu, poggiata sul bancone. Ho controllato le immagini e ho scoperto come rubava». Sembrava un colpo da manuale, studiato da professionisti, ma poi è venuta alla luce la verità: «Quando l’ho riconosciuta ci sono rimasto male – ha aggiunto Sandro Ginesu –. Non credevo ai miei occhi, oltre a essere una collega commerciante era anche un’amica».

Elia Sanna

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