La Nuova Sardegna

Oristano

La Ivi: «Niente cemento nella pineta»

di Enrico Carta
La Ivi: «Niente cemento nella pineta»

All’assemblea con un gruppo di cittadini l’azienda ribadisce che le cubature saranno solo nell’area di cui è proprietaria

15 aprile 2014
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ORISTANO. Non solo i contrari. Ci sono anche quelli che prima di un no o di un sì vogliono conoscere i dettagli. Si sono riuniti in via Diego Contini nello studio della Tirso Consulenze. Per il momento sono sicuramente più silenziosi rispetto a chi si oppone, ma ieri pomeriggio hanno fatto sentire la loro voce. All’incontro ha partecipato un gruppo ristretto di persone – non coinvolte nel progetto – invitato ad ascoltare alcuni rappresentanti dell’azienda che si prepara ad avviare l’investimento turistico e immobiliare a Torregrande, in quella parte di pineta in cui, appena due giorni fa, hanno passeggiato gli oppositori.

Inevitabile che gli sguardi di tutti fossero rivolti anche all’assemblea che proprio gli oppositori avevano svolto due settimane fa. E infatti tutte le domande vertevano sui punti critici e le già consolidate contestazioni che alla Ivi sono state fatte in questi mesi. A rispondere c’erano il coordinatore della riqualificazione urbanistica, Paolo Spada, l’architetto e progettista, Aron Murgia, e il consulente del progetto, Carlo Crespellani Porcella. Bersagliati dalla voglia di conoscere senza preconcetti, hanno affrontato diversi dei temi scottanti del progetto, contrastando la visione degli oppositori al progetto.

La bonifica. È un atto dovuto. Va fatta e verrà fatta, con la conferma che il Comune non metterà un centesimo per i terreni di Torregrande dove un tempo c’era la raffineria e poi il deposito di rifiuti ospedalieri. Il progetto di bonifica è stato approvato a novembre e ora la Ivi sta mettendo in sicurezzale falde acquifere in attesa di avere il via libera dal Comune. I controlli saranno strettissimi e la cifra che la Ivi spenderà per completare il lavoro che durerà tre anni e interesserà cinque dei sette ettari di proprietà dell’azienda sarà di circa tre milioni. Tre un paio di mesi si dovrebbe cominciare.

Le seconde case. Ancora una volta è stato ribadito che nella pineta non ci sarà cemento. Tutte le costruzioni saranno al di fuori, partendo dall’albergo per arrivare alle tanto contestate seconde case. Dei 95mila metri cubi totali dell’intera opera, le villette occuperanno 19mila metri cubi di cui il 20% per i servizi. Fermo restando che l’intero progetto poteva avere un’espansione di 400mila metri cubi secondo quanto previsto dal documento di intesa del 2009 tra Regione, Comune e azienda e dall’accordo di programma dell’anno successivo che avevano fatto seguito al primo impegno preso dal commissario straordinario del Comune, Bruno Sbordone.

Il golf inquina? La risposta è stata un no secco. L’acqua sarà depurata e disponibile per l’irrigazione. La pineta e il suo habitat non saranno rovinati dal cemento. Anzim, a intervento ultimato, ci saranno più pini rispetto a quanti ne ha ora l’area interessata. Per il 70% la Ivi interverrà nelle fasce compromesse e dove sono presenti gli eucaliptus e le acacie. A garanzia di queste affermazioni c’è una fideiussione di tre milioni.

Gli spazi pubblici. Una serie di percorsi garantirà il passaggio e la fruizione dell’intera area, con esclusione di quella in cui sarà presente l’albergo, ma che è già comunque proprietà della Ivi. Ci saranno gli spazi per le biciclette, passaggi per disabili di libero accesso. Nessun divieto, ma semplicemente il buon senso dovrebbe comunque limitare le passeggiate sul green a partite in corso.

I benefici. Tanto si è discusso sui pochi soldi che la Ivi darà al Comune e al Consorzio di bonifica. A quest’ultimo pagherà un prezzo per ettaro pari a quello pagato dagli agricoltori per terreni irrigui, senza che quelli di Torregrande abbiano questa caratteristica. Al Comune andranno i famosi milione e ventimila euro, che non fanno parte di una svendita, ma sono semplicemente la cifra che la Ivi sborserà per lo spostamento dei diritti di costruzione nell’area di sua proprietà. Altri due milioni e 700mila euro verranno messi a correre per opere di urbanizzazione, tra cui quella del rifacimento della piazza del Pontile.

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