La Nuova Sardegna

ORISTANO. In città potrebbe sorgere una struttura di assistenza per le persone affette da autismo. Il progetto, presentato dall’associazione Autismo Sardegna, è quello di realizzare una struttura per l’assistenza pomeridiana, aperta a tutte le persone affette da questa malattia, per favorire, attraverso laboratori e altre attività operative, il loro inserimento nella società.

Ieri mattina, il progetto è stato presentato dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Maria Obinu, da Mariangela Massenti, presidente della commissione per le Parità di genere e dalla componente dello stesso organismo, Daniela Nurra, oltre che dal presidente di Autismo Sardegna, Graziano Masia.

L’idea è quella di far confluire almeno una parte delle risorse concesse alle singole famiglie, tramite i piani personalizzati di sostegno della Legge 162, in un unico fondo per le attività comuni. Ieri mattina è stato lo stesso presidente dell’associazione Autismo Sardegna a spiegare quante difficoltà pazienti e familiari incontrino per un reale inserimento nella società. Solo di recente, ha infatti spiegato Graziano Masia, si è stabilito in maniera scientifica come l’autismo non sia una disabilità di origini psicologiche, ma abbia origine genetica. «Aspetto che alcune strutture sanitarie ancora non considerano», ha detto.

L’autismo, del resto, si può diagnosticare non troppo precocemente, dato che gli aspetti comportamentali iniziano a manifestarsi solo dopo i 18 mesi-tre anni d’età del bambino. «Oggi si sa che i genitori non hanno alcuna responsabilità nel determinare l’autismo nel loro bambino – ha proseguito – ma che al contrario rappresentano la sua più grande risorsa». Tanti i problemi che deve affrontare una persona colpita da autismo, fra cui, spiccano quelli di comportamento e la difficoltà di inserimento nella società.