La Nuova Sardegna

Oristano

Vivere con la paura delle acque nere È la realtà di via Serra

di Alessandro Farina
Vivere con la paura delle acque nere È la realtà di via Serra

Bosa, gli abitanti di Terridi pensano di costituire un comitato Quando piove molto gli scantinati sono a rischio allagamenti

30 marzo 2014
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BOSA. Prima di procedere al potenziamento del depuratore si sistemi la rete di reflui della via Serra. Questo l’appello di alcuni abitanti della zona di Terridi, che vivono da anni con l’incubo degli allagamenti. Tanto che nelle cantine delle abitazioni tutti si sono dotati di pompe di sollevamento, mentre c’è chi di notte fa la ronda, in particolare nei mesi invernali, per cercare di evitare spiacevoli sorprese.

Sul problema dello smaltimento delle acque piovane alla fine la soluzione si è trovata: l’impianto di raccolta della via Serra infatti finisce nel nuovo canale realizzato qualche anno fa dal Comune e l’acqua non inonda più la strada. Ma è sulla condotta di acque nere che si accentra ora l’attenzione di diversi abitanti, pronti a costituirsi in comitato per cercare di far sentire con maggiore peso la propria voce e ottenere qualche risultato. «Quando piove molto l’acqua filtra dalla condotta delle acque nere fino ai nostri scantinati allagandoli» spiega uno dei residenti. «Per questo stiamo sempre allerta, ed in tutte le abitazioni abbiamo sistemato delle pompe a immersione che ci permettono di contrastare eventuali allagamenti».

Un vero e proprio incubo, a sentire i residenti. Tanto che c’è chi prima di andare a letto o anche durante la notte scruta il cielo alla ricerca di un responso meteorologico, che si spera sempre benigno. «C’è di più– racconta un residente –, praticamente non ci possiamo allontanare di casa per paura che possa succedere qualcosa. Tanto che l’ultima volta che abbiamo lasciato l’appartamento io e mia moglie per un viaggio ho dovuto dare le chiavi di casa al mio vicino, e così fa lui con me quando è necessario».

A via Serra però farebbero volentieri a meno del mutuo soccorso di vigilanza e guardiania, quantomeno per queste situazioni. Mentre alla notizia che presto il depuratore dovrebbe essere potenziato corrisponde un ulteriore apprensione. «Si pensi prima a sistemare questa situazione, non vorremmo trovarci, con l’arrivo dei reflui dalla Planargia, in una condizione più difficile di quella che già viviamo quotidianamente», l’appello in sintesi. Senza contare che, così racconta un abitante, da qualche anno nelle ore serali dalla zona del depuratore, specie nei caldi mesi estivi, arriverebbero profumi non proprio legati alle essenze della macchia mediterranea.

«Una notte mi sono svegliato e tanto era forte e pungente l’odore che non riuscivo a respirare» la testimonianza. Situazioni che gli abitanti sperano di vedere presto prese in considerazione e soprattutto risolte da chi di competenza.

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