La Nuova Sardegna

Oristano

Scuola a rischio, il sindaco contro i colleghi

Ula Tirso, mancano tre iscrizioni. Antonello Piras: «Accordi traditi, ci hanno lasciati soli»

16 marzo 2014
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ULA TIRSO. Rischia di scomparire anche l’ultimo presidio scolastico:Ula Tirso, dal prossimo settembre, potrebbe dover rinunciare alla scuola dell’infanzia. La prospettiva che sia smantellato l’unico baluardo dell’istruzione pubblica del piccolo centro non è nuova, la stessa minaccia era stata scongiurata appena un anno fa, ma ogni volta il destino delle materne è appeso a un filo per la cronica penuria di nascite che si registra nel Barigadu.

Il problema si è ripresentato a fine febbraio, alla chiusura delle iscrizioni, in deficit di tre unità. Il tetto minimo di dieci alunni necessario per tenere aperto il plesso non è stato raggiunto e di fronte all’eventualità dell’ennesima rinuncia chi amministra il paese è insorto riconducendo il problema allo scarso spirito unitario e di sussidiarietà ascritto all’Unione dei Comuni del Barigadu.

In una lettera inviata al dirigente dell’istituto comprensivo di Samugheo, il sindaco Antonello Piras ha rivolto un duro atto d’accusa ai colleghi del territorio. Secondo il primo cittadino di Ula Tirso, i rappresentanti istituzionali degli altri otto comuni non avrebbero brillato per senso di solidarietà anteponendo agli interessi del territorio le questioni di campanile. Nella sua invettiva Piras non ha fatto sconti a nessuno e ha ricordato gli accordi disattesi da Busachi e il patto di mutuo aiuto tradito da tutti i colleghi che si erano impegnati, con un travaso di studenti dalle scuole sicure a quelle a rischio, a mantenere almeno un presidio scolastico in ognuno dei nove centri della zona.

A dispetto delle dichiarazioni d’intento la sopravvivenza del plesso di Ula Tirso è a rischio: «Ci hanno lasciati soli, e questo malgrado il nostro paese abbia sempre dato il suo contributo mandando per decenni i suoi studenti nelle scuole degli altri comuni» è stata l’amara constatazione di Antonello Piras, che ha lamentato scarso senso di solidarietà da parte degli amministratori locali della zona.

Lo sfogo del primo cittadino contiene invero una critica molto aspra sui principi che regolano l’Unione del Barigadu: «L’elemento che è venuto meno – ha denunciato Piras – È stata l’unità territoriale quando è sorta la necessità di trovare una soluzione condivisa per scongiurare la chiusura della scuola».

Una situazione che, secondo l’amministratore, si è venuta a creare perché i sindaci hanno assecondato le istanze delle rispettive comunità anziché onorare gli accordi sottoscritti in nome di tutto il territorio: «A queste condizioni non si possono fare programmi a lungo termine per salvaguardare le scuole – ha rilevato il primo cittadino, che ha avvertito –. Se non si farà Unione fra due o tre anni la maggior parte delle scuole del Barigadu non esisterà più».

Al preside Francesco Corona, che lo ha interpellato circa la soluzione presa in considerazione nell’ipotesi di chiusura, Antonello Piras ha risposto che non intende trasferire i bambini in altre sedi. Interpretando la volontà delle famiglie il primo cittadino ha chiesto una deroga alla normativa vigente, l’ultima spiaggia se nei i prossimi mesi non saranno raccolte quelle tre iscrizioni mancanti.

Maria Antonietta Cossu

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