La Nuova Sardegna

Oristano

Sindacati e direzione uniti: «Decisione da annullare»

di Michela Cuccu
Sindacati e direzione uniti: «Decisione da annullare»

Contestazioni contro l’ultimo provvedimento della giunta Cappellacci L’accusa: garantisce la copertura dei buchi in bilancio alle aziende meno virtuose

12 marzo 2014
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ORISTANO. «La delibera “salva Asl” va immediatamente annullata». Cgil, Cisl e Uil fanno fronte unico con il direttore generale della Asl 5 e chiedono l’immediata cancellazione della delibera con la quale, la Giunta Cappellacci, il 5 marzo scorso, ha stanziato 115milioni di euro per risanare i conti delle aziende sanitarie, ma, contemporaneamente, sottraendo risorse, già stanziate con una delibera di tre mesi prima, ad altre tre aziende. Di tutte, la più penalizzata, è la Asl di Oristano che, secondo la delibera, dovrà rinunciare a più di 10milioni e 14mila euro, in pratica, quasi il quattro per cento dell’intero bilancio del 2013. «Credo che la delibera sia illegittima, pertanto immagino che la prossima giunta regionale, guidata da Francesco Pigliaru, in sede di autotutela provvederà ad annullarla o revocarla», ha detto il direttore dell’Azienda sanitaria oristanese, Mariano Meloni. Se non venisse cancellata, i tagli potrebbero comportare un sensibile ridimensionamento dei servizi sanitari pubblici nel territorio. Il manager ha infatti spiegato come, in assenza di quei fondi, verranno perlomeno rinviati alcuni progetti importanti, fra cui l’avvio dei servizi ospedalieri di oculistica e neurologia, l’assunzione di tre radiologi per l’utilizzo dei nuovi macchinari del Dea e l’apertura del reparto di neuroriabilitazione all’ospedale san Martino, che da tempo attende solo l’assunzione del nuovo personale.

Insomma, un duro colpo per i progetti di potenziamento della sanità pubblica del territorio. «Il sospetto, forte, è che dietro tutto questo ci sia la volontà di tagliare ulteriormente i servizi della sanità pubblica per favorire i privati» afferma senza mezzi termini Pierluigi Medde, segretario provinciale della Cgil-Funzione pubblica «in ogni caso – accusa – dietro questa manovra, che penalizza la provincia di Oristano più di qualsiasi altro territorio, c’è una fortissima responsabilità politica».

Anche il segretario della Cisl funzione pubblica, Salvatore Usai, concentra la maggior parte delle critiche. «Sembra davvero assurdo - dice – l’unica Provincia amministrata dal centro destra viene “punita” da una Giunta della stessa area. Stiamo pensando – dice ironicamente il sindacalista – di inviare, come segreteria territoriale, una lettera di ringraziamento al presidente uscente Ugo Cappellacci e alla sua giunta per non aver fatto assolutamente nulla per questa zona. Questa delibera – prosegue – è la vera ciliegina sulla torta: hanno dato a tutti, togliendo risorse solo all’Oristanese».

Anche Michele Zucca, segretario provinciale della Uil, la delibera del 5 marzo potrebbe contenere più di una irregolarità «Credo che la nuova giunta dovrà verificarne la legittimità – dice – anche sulla base delle fortissime contraddizioni rispetto alla delibera del 3 dicembre, in base alla quale, la stessa Asl di Oristano aveva stilato i propri programmi». Secondo Zucca, qualora non venisse revocata, per la sanità pubblica del territorio ci saranno gravissime ripercussioni. «Che si ripercuoteranno anche su altri servizi e presidi. Penso agli ospedali di Bosa e Ghilarza – dice –. A Ghilarza, ad esempio, di recente è stata acquistata la nuova Tac che, per funzionare al meglio, avrebbe necessità di altro personale tecnico in aggiunta a quello già in servizio. Rischiamo inoltre di cancellare progetti importanti, come l’assistenza ospedaliera per post acuti, la riorganizzazione dell’assistenza domiciliare integrata e la riabilitazione in generale. Soprattutto continueremo ad avere una delle più incredibili incompiute della sanità pubblica locale: il reparto di neuroriabilitazione: completamente attrezzato e arredato, rischia di rimanere ancora chiuso per mancanza di personale. E senza risorse la Asl non può assumere».

I sindacati dunque, sono sul piede di guerra. Annunciano la richiesta di chiarimenti e chiederanno un incontro con il direttore generale della Asl 5. C’è infatti da capire come si comporterà l’azienda sanitaria per garantire comunque i servizi con un taglio di bilancio così sostanzioso.

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