La Nuova Sardegna

Oristano

Acqua non potabile, si allungano i tempi per la normalità

di Simonetta Selloni
Acqua non potabile, si allungano i tempi per la normalità

Restano i divieti di utilizzo per usi umani in 5 Comuni Il liquido ora presenta un eccesso di ferro e alluminio

07 marzo 2014
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ORISTANO. L’acqua che sgorga dai rubinetti di Oristano, Bauladu, Tramatza, Siamaggiore e Solarussa non è ancora potabile, e ora ai parametri alterati del colore e della torbidità, si aggiunge anche un eccesso di ferro e alluminio. Lo ha rilevato l’Arpas, che ha informato il Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione della Asl di Oristano e l’ente gestore, Abbanoa, dei risultati delle analisi in alcuni punti di prelievo. Asl e Abbanoa hanno anche fatto una verifica ispettiva delle sorgenti che approvvigionano l’acquedotto del capoluogo e prelevato dei campioni dell’acqua dalla rete per monitorare l’evoluzione della situazione.

Il problema dell’alterazione dei parametri risiede proprio nelle sorgenti: i torrenti che le alimentano, che si trovano nel territorio di Santu Lussurgiu, si sono ingrossati per via delle forti piogge dei giorni scorsi. Questo ha comportato un afflusso abnorme di acqua, terra e detriti, andato a modificare il colore e la torbidità, e responsabile dell’innalzamento dei parametri organolettici.

Resta così in vigore l’ordinanza dei sindaci dei comuni serviti dall’acquedotto, che vieta l’utilizzo dell’acqua per scopi potabili e alimentari. Non la si può usare nemmeno per lavare le verdure, se non dopo la bollitura. Via libera invece all’utilizzo per l’igiene personale; questo in attesa che la situazione torni normale.

Ora, per quanto riguarda il capoluogo, su richiesta di Abbanoa, si sta cercando di realizzare una mappatura delle zone della città, e eventualmente delle frazioni, il cui approvvigionamento deriva non dall’acquedotto ma dai pozzi. Questo perché i pozzi non risentirebbero del problema che ha causato la non potabiltà dell’acqua. Ma sembra che un quadro chiaro non sia disponibile, né facilmente individuabile. In ogni caso, il Servizio di igiene degli alimenti della Asl ha chiesto ad Abbanoa aggiornamenti sulle verifiche e sugli interventi adottati o previsti sull’acquedotto “per ripristinare le condizioni di normalità”.

Sempre la Asl ha anche chiesto all’ente gestore di garantire ai cittadini un approvvigionamento idrico potabile alternativo, anche individuando un punto di prelievo idoneo, dove cioè l’acqua erogata sia potabile, dandone comunicazione alla cittadinanza.

La Asl, nel suo comunicato formale, rimanda la normalizzazione dell’inconveniente ad Abbanoa, sottolineando che “i tempi di risoluzione del problema dipendono dagli interventi di adeguamento che saranno effettuati dall’ente gestore”.

Ora la procedura è quella solita: i controlli di Abbanoa sull’acquedotto e nei diversi punti di prelievo della città saranno analizzati, e poi saranno le controanalisi della Asl a dare indicazioni sul ritorno alla normalità. Che presumibilmente non avverrà prima di un paio di giorni. Mentre nei supermercati e nei negozi dei centri interessati dal divieto di utilizzo è in atto una massiccia operazione di acquisto di scorte di acqua in bottiglia.

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