La Nuova Sardegna

Oristano

Trivelle, altre accuse alla Regione «Una decisione senza coraggio»

di Piero Marongiu
Trivelle, altre accuse alla Regione «Una decisione senza coraggio»

Seneghe, il Gruppo di intervento giuridico critica la scelta della giunta Cappellacci Non è stato sottoposto a Valutazione di impatto ambientale il progetto per l’energia geotermica

26 gennaio 2014
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SENEGHE. Negli ultimi anni sono state ben undici le richieste di permessi per effettuare ricerche di vario genere per individuare fonti energetiche alternative e queste richieste interessano un’estensione di svariate migliaia di ettari. Dopo la delibera della giunta regionale del 30 dicembre, con la quale è stato concluso il procedimento di assoggettabilità relativo al progetto di ricerca di risorse geotermiche “Cuglieri”, presentato dall’Exergia Toscana, nella quale sono stati stabiliti la «Non necessità del successivo procedimento di valutazione di impatto ambientale» e il rispetto di una serie di condizioni che in pratica autorizzano le indagini preliminari di superficie, il Gruppo di intervento giuridico presieduto da Stefano Deliperi prende posizione contro la Regione definendola cerchiobottista.

Ossia, quella delibera autorizza alcune attività, come le indagini di superficie, riservandosi in una fase successiva altre verifiche di assoggettabilità. Ma gli amministratori locali, che non nascondono le loro preoccupazioni, si chiedono come dovranno essere effettuate le indagini di superficie senza utilizzare metodi invasivi per l’integrità del territorio.

Qualche giorno fa il sindaco di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa, ha detto di essere pronto a mobilitare i suoi compaesani per fermare le ruspe e le trivelle. Lo stesso discorso ha fatto il primo cittadino di Seneghe Antonio Luchesu, che, già dai primi sentori di possibili attività esplorative nel territorio del monte Sos Paris, aveva organizzato alcune assemblee popolari per esprimere pubblicamente la contrarietà al progetto.

Molti dei Comuni interessati hanno deliberato con voto unanime contro il progetto “Cuglieri”. Eppure tutto questo non è bastato per convincere la giunta Cappellacci sul fatto che i cittadini del Montiferru e della Planargia, con i loro amministratori, quel progetto lo considerano soltanto una speculazione che non porterà niente di buono al territorio e alle comunità locali.

«Sembra proprio che la Regione abbia voluto dare un colpo al cerchio e uno alla botte e scaricare le responsabilità decisionali sui Comuni sul cui territorio ricade il progetto – scrive il Gruppo di intervento giuridico in un documento –. Infatti, secondo quanto previsto dalle linee guida per la disciplina delle risorse geotermiche a scopo energetico nel territorio della Sardegna, l’assessorato all’Industria concederà il permesso solo d’intesa con i Comuni territorialmente competenti».

C’è da chiedersi se qualcuno dei burocrati della Regione sarda si sia o meno accorto che gran parte delle amministrazioni locali e le rispettive popolazioni che vivono e operano in quei territori non vogliono trivelle nei loro boschi.

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