La Nuova Sardegna

Oristano

Scuole, è scontro Provincia-Regione sul dimensionamento

di Michela Cuccu
Scuole, è scontro Provincia-Regione sul dimensionamento

L’assessore Corrias contesta le modalità della pubblicazione «Un ritardo del tutto ridicolo se non addirittura offensivo»

12 gennaio 2014
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ORISTANO. «Se l’intento era quello di riservare alla Regione ogni decisione sul dimensionamento scolastico, avete trovato la strada più breve». Protesta e si indigna, l’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Serafino Corrias. Che deve essere rimasto a dir poco di stucco, quando, sul sito istituzionale della Regione, è stata resa visibila la delibera che fissava i termini al 10 gennaio, per la presentazione, da parte delle Province, per la presentazione dei Piani di dimensionamento scolastico. Insomma, solo tre giorni per presentare un documento vitale per la scuola pubblica, considerato che è da questo piano che si stabilisce autonomia, numero delle classi, se non addirittura, l’esistenza o meno di una scuola pubblica, sia questa dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo e secondo grado.

«Il ritardo nella pubblicazione dell’allegato è del tutto ridicolo se non offensivo, considerato anche il periodo nel quale ricade, a cavallo delle festività natalizie e a scuole sostanzialmente chiuse», è scritto nella lettera di protesta che l’assessore Serafino Corrias ha inviato al suo omologo regionale, Sergio Milia. Il problema sollevato da Corrias non è da poco, se si considera l’effetto che un Piano di dimensionamento scolastico può avere su un territorio come quello della provincia di Oristano, col rischio sempre costante di chiusura di scuole e istituti, non soltanto nei paesi più piccoli e isolati, ma anche in città.

Problema serio dunque, quello della cancellazione di intere scuole e della perdita di autonomia per gli istituti, che da anni è causa di disagi e inevitabili proteste. In ogni caso per stilare un Piano di dimensionamento, la Provincia avrebbe avuto necessità di più tempo.

Così Corrias ha chiesto alla Regione un rinvio del termine del 10 gennaio «volto a garantire alle amministrazioni provinciali i termini utili per un serio esercizio delle proprie funzioni». Funzioni note ma che vengono messe in calce nella nota di protesta: «Il Piano provinciale, come è noto, scaturisce da un confronto con i territori, le amministrazioni comunali e le istituzioni scolastiche, che non può ovviamente compiersi nell’arco dei tre giorni lavorativi».

Serafino Corrias non ha mezzi termini quando critica tempi e modalità utilizzate dalla Regione: «In primo luogo devo stigmatizzare l’assenza di una discussione preventiva con le Province, come d’uso per le convocazioni del tavolo di confronto Interistituzionale, di cui pure si fa menzione nelle linee guida». Intanto i termini per le Provincie per la presentazione dei Piani di dimensionamento e della rete scolastica sono ormai scaduti. E non si sa se ci sarà la proroga.

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