La Nuova Sardegna

Oristano

Dal Comune 100mila euro e Sa Carrela può partire

di Piero Marongiu

Santu Lussurgiu, notevole lo sforzo economico dell’amministrazione È stato garantito il finanziamento per la manifestazione di carnevale

12 gennaio 2014
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SANTU LUSSURGIU. Gli incontri per mettere a punto la macchina organizzatrice dell’edizione 2014 di Sa carrela ’e nanti, in programma il 2, il 3 e il 4 marzo, si susseguono con ritmo febbrile. A differenza dello scorso anno, sul fronte dei cavalieri, stando alle poche notizie che trapelano dal gruppo, il clima sembrerebbe sereno. Il giovane presidente dell’associazione cavalieri, Andrea Nughes, dovrebbe presentare al Comune, nei tempi previsti, la richiesta per lo svolgimento della spericolata giostra equestre.

Il sindaco Emilio Chessa intanto ha confermato il finanziamento messo a disposizione dal Comune per la manifestazione clou del carnevale lussurgese, che ammonta a circa centomila euro. Una cifra che, in tempi di vacche magre come quelli attuali, non è certamente trascurabile. Adesso bisognerà vedere se sarà sufficiente e soddisferà le richieste dei cavalieri.

Le polemiche dello scorso anno, almeno in questa fase, sembrano essere un lontano ricordo. «Da parte nostra – dice Emilio Chessa – c’è tutto l’interesse che la manifestazione si svolga all’insegna della serenità. Tuttavia, per il bilancio del Comune, la cifra preventivata rappresenta un sacrificio notevole. Sa Carrela è sicuramente la manifestazione più conosciuta del nostro carnevale, perché offre una vetrina importantissima ai prodotti dell’artigianato e dell’agroalimentare locale, ma non è la sola. Quindi, a fronte di uno sforzo economico notevole da parte del Comune è necessario individuare anche altre forme di sostegno economico».

E proprio di questo si è parlato nella riunione di giunta di due sere fa, cioè cercare una formula in grado di coinvolgere nello sforzo organizzativo ed economico anche altri soggetti in grado di affiancarsi all’ente pubblico.

Sa Carrela, pur essendo una delle manifestazioni più note e seguite dagli amanti delle giostre equestri – lo scorso anno nonostante il maltempo durante la tre giorni è stata vista da oltre diecimila persone –, a differenza di altre manifestazioni dello stesso genere come la Sartiglia di Oristano e l’Ardia di Sedilo, non gode di finanziamenti regionali e si regge solo grazie allo sforzo del Comune e di qualche altro soggetto privato. «Se i cavalieri sono i protagonisti della corsa – ha detto Emilio Chessa – il vicinato in cui si svolge la corsa è il protagonista dell’ospitalità. I due soggetti, insieme, rappresentano la formula vincente della manifestazione. Ecco perché, per la buona riuscita della manifestazione, è necessaria la collaborazione di tutti».

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