La Nuova Sardegna

ORISTANO. Continua larassegna di presepi promossa dal Centro per l’autonomia, un servizio del Plus rivolto alle persone con disagio mentale, in collaborazione con l’Aris (Area residenzialità e inserimento sociale), il Dipartimento di salute mentale e Dipendenze e il Servizio Socio-sanitario della Asl 5, diretto dallo psichiatra Gianfranco Pitzalis.

«Un piccolo miracolo di Natale – spiegano gli organizzatori in una nota –, nato dodici anni fa dalla Casa famiglia di Ales, che per prima lanciò l'idea di tessere, attraverso il tema delle sacre rappresentazioni, una trama ideale che legasse e collegasse le persone affette da sofferenza psichica al mondo esterno, facendo delle Case famiglia e dei Centri di Salute Mentale il perno attorno a cui ruotasse la rassegna dei presepi. Obiettivo, quello di abbattere i ghetti, lo stigma e tabù che spesso gravano sulla malattia mentale, isolando chi ne soffre dal resto della comunità».

Con gli anni la rassegna si è allargata sul territorio, arrivando quest'anno a coinvolgere oltre 70 soggetti, tra enti, istituzioni, esercizi commerciali e semplici cittadini, provenienti anche dalle altre province sarde. Dal presepe di origami a quello ambientato nelle grotte di Zuddas, dalle statuine di pasta a quelle in costume sardo, hanno preso mille forme originali le interpretazioni della sacra famiglia fornite dai partecipanti.

La conclusione della manifestazione, con la premiazione dei partecipanti, si terrà martedì 7 gennaio alle 10.30 nella sala conferenze dell’ospedale San Martino. Testimonial dell’evento sarà il cabarettista Davide Urgu, che consegnerà il premio al primo classificato e i riconoscimenti e le menzioni a tutti gli altri.

Quest’anno la vittoria sarà affidata, oltre che al giudizio degli ospiti del Centro per l’Autonomia di Oristano, anche agli apprezzamenti ricevuti dai lavori esposti nella vetrina virtuale della pagina facebook istituzionale della Asl di Oristano (facebook/Asl Oristano). La somma delle due valutazioni decreterà il presepe vincitore, mentre tutti gli altri lavori, come di consueto, si classificheranno automaticamente secondi.

«La rassegna “Sulla via dei Re Magi” – spiegano gli organizzatori – ha la finalità di unire e favorire la comprensione fra chi soffre un disagio psichico, chi a vario titolo convive e si occupa di loro e chi ha invece altre preoccupazioni e speranze – proseguono – Con questa manifestazione vogliamo condividere lo spirito del mutuo aiuto: tutti percorrono la stessa via, rappresentata da quella dei Re Magi».