La Nuova Sardegna

Oristano

Progetto Eleonora, Saras deposita il proprio dossier

di Cristina Diana

Arborea, la società dei Moratti venerdì scorso ha presentato i documenti al Savi Contengono le risposte alle 276 osservazioni sulle ricerche nel sottosuolo

01 dicembre 2013
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ARBOREA. Nel giorno in cui scadevano i termini per la presentazione delle controdeduzioni alle osservazioni sul Progetto Eleonora, la Saras ha depositato il dossier nella sede del Servizio di Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali della Regione. Lo ha fatto venerdì 29, entro il termine che aveva ottenuto un mese fa, quale seconda proroga, per chiarire meglio i diversi aspetti del progetto sopratutto a fronte delle osservazioni, 276, presentate dai cittadini di Arobrea, dal Comitato No al Progetto Eleonora, e dalle associazioni ambientaliste. In realtà non si è trattato di “sole” 276 osservazioni: in alcuni dei files erano contenuti più rilievi al progetto dei fratelli Moratti che prevede l’esplorazione del sottosuolo nella piana di Arborea alla ricerca della presenza del metano. E che non contempla nel modo più assoluto l’utilizzo della tecnica del fracking, la tecnica di fratturazione idraulica per le esplorazioni del sottosuolo che in Italia è vietata.

Il deposito delle controdeduzioni chiude una prima fase dell’iter che si è sviluppata attraverso più mesi e due distinte proroghe ottenute dal Savi costellato delle richieste di chiarimento sull’iniziativa. Le contrarietà al progetto si sono manifestate anche durante l’assemblea pubblica del 30 maggio, quando in una sala strapiena si sono succeduti sul palco per 8 ore cittadini, rappresentanti del comitato No al progetto Eleonora per dichiarare alla Regione e alla Saras tutti i motivi per cui la comunità non vuole quest’attività sul suo territorio.

«Una cosa è certa, ora si rinizia. Da domani di nuovo tutti all'opera per studiare le centinaia di pagine di documentazione prodotte dalla Saras, e produrne altrettante centinaia per smontare le loro tesi», proclama il comitato dalla sua pagina facebook. In realtà bisognerà attendere qualche giorno in più, verosimilmente una ventina, perché il dossier Saras possa essere messo online sul sito della Regione.

Tra i punti che hanno suscitato più perplessità tra i cittadini: il rischio di contaminazione di falde acquifere e strati geologici a causa dei fanghi di perforazione; possibile fuoriuscita di idrogeno solforato; pericolo di subsidenza, ovvero di abbassamento della crosta terrestre con conseguente rischio per il contenimento delle acque; crescita di posti di lavoro irrisoria; vicinanza a un sito naturalistico di interesse comunitario, ovvero lo stagno di S’Ena Arrubia.

Ora che il termine di presentazione è scaduto, verranno rese pubbliche le risposte che la Saras ha dato agli innumerevoli dubbi dei cittadini.

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