La Nuova Sardegna

Oristano

La città capitale mondiale degli studi fenici e punici

di Michela Cuccu
La città capitale mondiale degli studi fenici e punici

Il capoluogo ospiterà tra quattro anni il IX Congresso internazionale di studi Ci saranno 300 studiosi da tutto il mondo, l’evento presentato al Consorzio Uno

30 ottobre 2013
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ORISTANO. Si svolgerà a Oristano il IX Congresso internazionale di studi fenici, in programma nel 2017. Occasione unica per il capoluogo, sede di una delle poche scuole europee di specializzazione in archeologia subacque a e che fra quattro anni vedrà la città diventare per una settimana la capitale di una delle parti più affascinanti dell’archeologia: la civiltà fenicia, appunto.

Ieri mattina la notizia è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del Consorzio Uno, istituzione che assieme all’Università di Sassari, il Comune e altri enti avrà un ruolo fondamentale nell’organizzazione di un evento scientifico che porterà in Sardegna fra duecento e trecento studiosi fra i più affermati a livello internazionale. Il professor Piero Bartoloni, ordinario di archeologia fenicio punica all’Università di Sassari e componente del Comitato internazionale che presiede all’organizzazione del Congresso, nato da un’idea del professor Sabatino Moscati nel 1979, ieri ha spiegato come non sia stato facile sostenere la candidatura di Oristano e non soltanto perchè appena la settimana scorsa, l’ottavo Congresso si era tenuto in Sardegna, a Sant’Antioco e Carbonia.

Bartoloni ha infatti riferito come nella riunione del 21 ottobre scorso il Comitato internazionale puntasse su una collocazione diversa per l’evento. Fra le ipotesi, Beiruth, candidatura messa da parte quasi subito per la valutazione delle attuali condizioni di sicurezza del Libano. «Restava Ibiza – ha riferito Bartoloni – ma l’assenza alla riunione di rappresentati della comunità scientifica delle Baleari ha convinto il Comitato ad optare sulla proposta di Oristano».

Ancora non è certa la data del Congresso, che potrebbe tenersi a maggio, come proposto dal Comune, spostando così di qualche mese il periodo canonico dei lavori che si sono sempre svolti fra ottobre e novembre. Ieri il professor Raimondo Zucca, responsabile della Scuola di specializzazione in archeologia subacquea e recentemente entrato a sua volta a far parte del Comitato internazionale, ha anticipato una ulteriore opportunità per arricchire il Congresso internazionale di Oristano di contenuti scientifici: «Presentare gli atti del congresso di Sant’Antioco».

Sul profilo delle pubblicazioni scientifiche si è soffernato anche il professor Michele Guidis «Si tratterebbe di nuovi atti con oltre 170 contributi scientifici», ha detto. Alla preparazione del Congresso precederanno una serie di eventi, anticipati dal professor Paolo Bernardini «una mostra all’Antiquarium – ha proposto – ma anche una serie di iniziative che puntino a valorizzare l’identità locale, puntando su vino, ceramiche, agroalimentare». «Per Oristano si tratta di un’occasione unica per rilanciare l’immagine di città culturale» ha aggiunto Pupa Tarantini, presidente del Consorzio Uno. Ieri il sindaco, Guido Tendas, ha sottolineato come non si possa trascurare, come la presenza della civiltà fenicia non abbia riguardato l’intero golfo «Non a caso è il Golfo dei Fenici», ha detto, annunciando di aver proposto il coinvolgimento nell’organizzazione dell’evento anche ai Comuni di Cabras e Santa Giusta.

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