La Nuova Sardegna

Oristano

A Baratili Abbanoa non può togliere l’acqua

Il sindaco Murru vieta di sospendere le utenze «prima di aver verificato la sussistenza dei ricorsi»

24 ottobre 2013
2 MINUTI DI LETTURA





BARATILI SAN PIETRO. Un altro sindaco si scaglia contro Abbanoa. Questa volta è stato il turno di Renzo Murru che, ieri, si è schierato a difesa di una famiglia di Baratili a cui gli addetti del gestore unico della acque sarde avevano sospeso l’erogazione dell’acqua.

Lo slaccio dalla rete idrica, però, ha mandato su tutte le furie il primo cittadino che non ha tardato a emettere una specifica ordinanza in cui vieta lo «slaccio delle utenze idriche domestiche esistenti nel territorio di questo Comune, prima di aver effettivamente verificato la sussistenza dei ricorsi dell’utenza».

Staccare l’acqua, infatti, è un provvedimento complicato e difficilmente eseguibile, anche quando l’utente è moroso: «L’ente gestore deve comunque garantire a ogni utenza slacciata il minimo vitale della fornitura dell’acqua potabile», ha scritto il sindaco che ha aggiunto di aver appurato come, nell’ordinamento giuridico che regola la questione, siano presenti norme di diritto pubblico che impongono regole tassative per l’agibilità delle abitazioni, tra le quali l’obbligo dell’esistenza di allaccio alla rete idrica e a quella fognaria.

Renzo Murru, poi, ha spiegato come «l’ente gestore è un esercente di pubblico servizio soggetto al principio del buon andamento della pubblica amministrazione che, nel caso, impone l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari al raggiungimento dello scopo».

In altre parole, prima di chiudere i rubinetti, Abbanoa potrebbe perlomeno verificare quello che gli utenti denunciano. Un dettaglio già affrontato a più riprese da un sindaco giunto ormai al terzo mandato consecutivo: «Siamo intervenuti in varie occasioni presso Abbanoa interpretando le esigenze del gestore dell’acqua per poi riportarle all’utenza, spesso inferocita ed esasperata perché Abbanoa spesso ha minacciato la chiusura dell’acqua senza nemmeno verificare la fondatezza delle lamentele degli utenti».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, poi, è stata servita quando non sarebbero stati tutelati nemmeno i “minimi vitali”. Un dettaglio inammissibile per Renzo Murru e per la sua amministrazione che ha condensato le proteste tra le righe dell’ordinanza numero 9 del 2013 in cui si vieta, a chiare lettere, lo slaccio delle utenze domestiche che ricadono nel territorio di Baratili San Pietro.

Claudio Zoccheddu

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative