La Nuova Sardegna

Oristano

Torregrande, i dubbi degli ambientalisti

Torregrande, i dubbi degli ambientalisti

Wwf, Italia nostra e Amici della terra esprimono perplessità sull’accordo Comune-Ivi petrolifera

07 settembre 2013
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ORISTANO. Una discutibile valorizzazione del territorio, attraverso la cessione di uno dei suoi gioielli. Così i gruppi ambientalisti Amici della Terra - Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra Sinis Cabras Oristano, e Wwf Oristano vedono il progetto turistico-immobiliare che riguarda Torregrande, già sancito dall'accordo di programma firmato tra Comune e Ivi Petrolifera. L’accordo prevede a favore di quest'ultima, oltre alla cessione di parte della pineta litoranea per la durata di 75 anni, la cessione di volumetrie per la costruzione di seconde case in cambio di un beneficio economico (intorno al milione di euro). Secondo gli ambientalisti, le ragioni che il sindaco porta a giustificazione della cessione della pineta non hanno molto a che fare con il bene comune, che passa anche attraverso la oculata gestione del patrimonio pubblico. Senza considerare che la disponibilità di una zona boscosa a ridosso della città, importante opportunità sociale, non viene considerata evidentemente tale dalla giunta in carica. «Se il Comune ha impellente necessità di denaro se lo potrà procurare senza cedere le poche cose migliori. Non sappiamo se l'amministrazione ha un censimento aggiornato delle sue proprietà. Possiamo suggerire al sindaco di liberarsi dei numerosi appartamenti pensati per tamponare le emergenze di alcune famiglie che li avrebbero dovuti occupare in via assolutamente provvisoria ma che sono ora abitati in via definitiva dagli inquilini senza pagare neanche una lira. Oppure il Comune potrebbe disfarsi dei terreni da costruzione abbandonati e ridotti oggi a foreste vergini. Certamente la pineta ha bisogno di cure: va ripulita, protetta dalle incursioni dei fuoristrada, bisognerà attrezzarla per il tempo libero e soprattutto sarà indispensabile affidare l'intera pineta a chi non chiede in cambio la concessione eterna del bosco», sono alcuni dei rilievi mossi dalle associazioni.

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