La Nuova Sardegna

Oristano

Con la droga in auto, arrestato ex collaboratore di giustizia

Con la droga in auto, arrestato ex collaboratore di giustizia

Angelo Veronese, 65 anni, è stato sorpreso dalla Guardia di finanza di Oristano mentre trasportava 300 grammi di cocaina

29 luglio 2013
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ORISTANO. Si chiama Angelo Veronese, è un chimico originario di Tortona ma residente a Cabras (Oristano), ha 65 anni, ed ex collaboratore di giustizia, l’uomo che la Guardia di finanza di Oristano ha arrestato giovedì scorso, mentre trasportava 300 grammi di cocaina su una Lancia Lybra, bloccata sulla strada provinciale che da San Vero Milis porta a Cabras, nell’Oristanese. Il nome di Angelo Veronese è associato a importanti inchieste che hanno scritto la storia della criminalità italiana negli ultimi trent’anni.

Conosciuto anche col vezzeggiativo di Angiolino, Veronese veniva indicato come «l’unico in Italia che negli anni Ottanta sapeva raffinare cocaina pura al 95 per cento, migliore di quella sudamericana». Ma soprattutto Angelo Veronese è stato un collaboratore di giustizia, destinatario di programmi di protezione e copertura, «un infiltrato su cui erano state costruite sei grandi operazioni di polizia giudiziaria, tra la Liguria e Lombardia», negli anno Novanta. Una di queste operazioni, denominata «Pina Colada», toccò anche Cosa Nostra e il traffico di droga a Milano. Un’altra i traffici di stupefacenti coi Narcos e col boss colombiano Simon. E un’altra ancora, sempre per questioni di droga, fece saltare i vertici dei carabinieri dei Ros di Genova.

Ma la vicenda più chiacchierata per Angelo Veronese fu quella chei n qualche modo fece da sfondo allo scontro tra due magistrati del pool Mani Pulite di Milano: l’ex sostituto procuratore Tiziana Parenti, che lasciò in polemica il pool e poi ebbe una breve esperienza politica, e l’attuale sostituto della Procura milanese Ilda Boccassini. Entrambe contestarono con ragioni opposte, le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia che avrebbero messo in cattiva luce l’una nei confronti dell’altra e viceversa. Accuse infondate, mai provate, ritrattate o finite in calunnia e fonte di altri guai e per Angelo Veronese, che adesso ricompare, in questa vicenda che l’ha portato all’arresto per 300 grammi di cocaina. A Cabras si dice che l’ex collaboratore di giustizia lavorasse come informatore scientifico per alcune case farmaceutiche. Nel 2007 gli era stata revocata la libertà controllata, in quanto i carabinieri non l’avevano trovato in casa durante una verifica.

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