La Nuova Sardegna

Oristano

Il Piano faunistico nasce male tra ricorsi al Tar e polemiche

di Claudio Zoccheddu
Il Piano faunistico nasce male tra ricorsi al Tar e polemiche

La presentazione della valutazione ambientale strategica nell’aula consiliare della Provincia Scattano i 60 giorni di tempo previsti dalla legge per la presentazione delle osservazioni

18 aprile 2013
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ORISTANO. Un ricorso al Tar e le contestazioni delle associazioni ambientalistiche. Non c’è pace per la proposta di definizione del Piano faunistico provincial. La valutazione ambientale strategica, atto indispensabile per concludere la fase di approvazione del Piano, già pubblicata sul Buras, è stata illustrata nell’aula consiliare della Provincia a sede di via Carboni: entro la fine del mese di aprile, dopo le osservazioni, la palla passerà al consiglio provinciale al quale spetta l’approvazione del Piano che sarà poi inviato alla Regione.

È stato l’assessore alle attività produttive, Gianfranco Attene, a ricordare l’iter che ha portato i tecnici dell’assessorato a predisporre il Piano, dopo diversi incontri ed assemblee territoriali. Un lavoro avviato nel lontano 2002 e che in questi dieci anni ha subito radicali modifiche e aggiornamenti.

«Abbiamo avviato le fasi della consultazioni con gli enti e le associazioni – ha spiegato nella sua introduzione l’assessore Attene – e dopo la discussione attenderemo le eventuali osservazioni che dovranno arrivare entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Buras».

È stato il tecnico dalla Provincia, Sergio Cossu, a illustrare la valutazione ambientale strategica sugli impatti e gli effetti per l’ambiente provocati dagli interventi e dalle azioni previste.

Sulla base dell’analisi ambientale e faunistica, sono stati individuati quattro comprensori faunistici omogenei: Planargia-Montiferru, Abbasanta-Guilcer-Omodeo-Barigadu, Penisola del Sinis-Campidano e Monte Arci-Sarcidano-Marmilla. Mentre è unico l’ambito territoriale di caccia e 11 sono le oasi faunistiche individuate.

Ancora; sono 8 le aziende agri-turistico –venatorie e infine sono 49 le zone in concessione autogestite per l’esercizio della caccia, il 15 per cento del territorio. Sono invece 2 le zone temporanee di ripopolamento e cattura.

I cacciatori censiti in provincia di Oristano, sono invece 5.496, di cui 602 nel capoluogo, con un rapporto per abitanti del 3,4 per cento. Nella filosofia del Piano vanno tutelate le biodiversità, il rispetto e l’integrazione con le attività economiche locali, come la pesca, il turismo e la piaga degli incendi.

Secondo la bozza sarebbero in aumento i danni provocati dalla selvaggina alle colture: nel 2011 sono costate alle casse della Provincia 188 mila euro.

Le contestazioni alla Vas sono arrivate da Marco Pianu, segretario regionale Sarda caccia e da Giancarlo Fantoni. Il primo ha annunciato il ricorso al Tar e denunciato la mancata convocazione della associazione alle fasi di consultazione. Per Fantoni, infine, i dati utilizzati risalgono a 5 anni fa e non sono quindi aggiornati.

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