La Nuova Sardegna

Oristano

Morìa di tortore a Torregrande

Le carcasse sono state inviate all’Istituto Zooprofilattico, paura per la West Nile

23 settembre 2012
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ORISTANO. Una misteriosa morìa di tortore è in atto da alcuni giorni nella borgata marina di Torregrande. Decine sono state le segnalazioni dei residenti al centralino della polizia locale di Oristano. I volatili sono stati ritrovati morti stecchiti, sia sul lungomare che ai bordi della pineta comando in particolare nei pressi della villa Baldino. Gli agenti della polizia di via Carmine hanno effettuato venerdì pomeriggio un accurato controllo ed hanno accertato la presenza di una di una decina di carcasse di tortore dal collare bianco. Alcune erano state già fatte sparire dai residenti. I vigili hanno pensato immediatamente ad un avvelenamento collettivo ma le ricerche di mangime o di trappole esca non ha dato alcun riscontro. Nel tardo pomeriggio dal comando della polizia è partita la segnalazione al servizio veterinario della Asl di Oristano. Se dietro questa anomala morìa non c’è stato alcun avvelenamento volontario, c’è il timore ora che possa esserci di mezzo la terribile malattia della zanzara del Nilo. “I volatili, e quindi anche le tortore – hanno confermato dal servizio veterinario della Asl di Oristano – sono un potenziale serbatoio di diffusione della West Nile disase. La segnalazione è stata raccolta immediatamente. In questi casi i vigili sanitari raccolgono dei campioni dei volatili e li inviano all’Istituto zooprofilattico di Sassari». Una analoga morìa, rimasta ancora misteriosa, aveva fatto strage, alla fine del mese di luglio, di gabbiani nell’isola di Mal di Ventre. Era stato un naturalista a scoprire i volatili morti ed a dare l’allarme. In quel caso però mese nessuna segnalazione era stata inviata al servizio veterinario della Asl. Non si esclude quindi che i due episodi possano essere direttamente collegati. La malattia del Nilo, secondo i primi accertamenti era stata diffusa tra i cavalli attraverso alcune specie di uccelli migratori, compresi i fenicotteri che nel Sinis hanno trovato un habitat ideale anche nel periodo invernale. (e.s.)

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