La Nuova Sardegna

Oristano

Serre fotovoltaiche, il Tar non fermerà i lavori a S’Arrieddu

di Enrico Carta

Narbolia, respinta la sospensiva richiesta dal Comitato ma per ora non c’è un giudizio nel merito sul progetto

11 maggio 2012
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NARBOLIA. Il Tar ha deciso. Il Comitato contro le serre fotovoltaiche incassa e non si rassegna, ma il provvedimento dei giudici segna sicuramente un punto a favore dei sostenitori del progetto, di chi lo sta portando avanti e di chi l’aveva autorizzato.

Dopo una notte di attesa, il prounciamento è stato pubblicato ieri di buon mattino sul sito internet del Tribunale amministrativo regionale e ha sancito che i lavori, che ormai volgono al termine a S’Arrieddu, debbano proseguire sino alla fine. La sospensiva richiesta da Adiconsum, comitato dei cittadini e Italia Nostra è stata quindi respinta, facendo tirare un sospiro di sollievo a chi temeva uno stop del progetto che prevede l’installazione di 1.614 serre fotovoltaiche.

In aula, mercoledì, era stata battaglia legale. Gli oppositori che chiedevano un immediato stop di tutte le attività avevano esplicitato i loro motivi, spiegando che sin dal principio la questione aveva dei vizi di forma palesi. Gli avvocati Piero Franceschi e Giovanna Pisanu avevano individuato nella mancanza di una vera attività agricola delle serre il nodo cruciale della questione. La Enervitabio e la Enerpoint non sono aziende che operano in quel campo per cui il Comune non avrebbe potuto e dovuto dare il via libera al progetto. Tanto più che altri parametri non sarebbero stati quelli corretti. La produzione di energia e il ricavato non devono superare per più di una determinata percentuale quelli della produzione agricola. In questo caso i rapporti sarebbero totalmente ribaltati: 70% o anche di più alla produzione di energia e 30% a quella della produzione agricola. Troppo poco.

Argomenti che avevano trovato l’opposizione di chi sta dall’altra parte della barricata. La Enervitabio, la Enerpoint e il Comune, assistiti dagli avvocati Zoppolato, Giovanni Contu e Stefano Gabbrielli, avevano chiaramente fatto capire come una sospensione dei lavori non fosse più possibile perché gli stessi si erano ormai conclusi. Mancherebbero solo i dettagli, ma le strutture sono tutte montate.

A tal proposito i legali degli oppositori del progetto di S’Arrieddu avevano rimarcato come, vista l’estensione del campo di lavoro su 64 ettari, fosse impossibile stabilire se per davvero i lavori siano conclusi o meno. Impossibile entrare nel perimetro perché il terreno è vigilato costantemente, ci sarebbe voluta una veduta dall’alto per capire cosa gli operai stiano realmente facendo. Insomma, le serre sono ultimate o no? La risposta delle società è stata chiara: finiranno a giugno, ma le installazioni ci sono già tutte.

Preso atto di questa situazione il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva spiegando: «È indubbio il notevole avanzamento dei lavori, documentato dalle produzioni del Comune. Circostanza, questa, da rendere priva di consistenza la domanda cautelare (impregiudicata ogni decisione nel merito). Essendo le strutture prossime all’ultimazione, l’eventuale pregiudizio per l’ambiente, vista anche la tipologia dell’intervento, potrà essere riparato dopo il giudizio di merito». Il Tar quindi dice che è inutile sospendere qualcosa che ormai è concluso, ma non si è espresso sulla legittimità del procedimento burocratico con cui è stato autorizzato il progetto e sul progetto medesimo.

Il Tar però dice anche che a breve sarà fissata l’udienza per il giudizio di merito, dove si deciderà se l’opera potrà restare in piedi e diventare produttiva oppure se, come chiedono gli oppositori, dovrà essere smantellata e le campagne di S’Arrieddu restituite al loro aspetto precedente.

Sicuramente la partita non si chiude qui. In genere, quando il Tar dice che procederà celermente, significa che l’udienza sarà fissata entro qualche mese. Considerata la delicatezza della materia, è possibile che si torni in aula anche prima della pausa estiva prevista per fine luglio o più probabilmente a settembre quando riprenderà l’attività giudiziaria. Sarà quello il vero campo da gioco su cui si disputerà la partita del fotovoltaico.

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