La Nuova Sardegna

Il Pd, la giunta Pigliaru e i conti tra le correnti

di Luciano Marrocu
Giuseppe Luigi Cucca vota alle primarie del Pd
Giuseppe Luigi Cucca vota alle primarie del Pd

L'OPINIONE - Il neo segretario Cucca alla ricerca di un assetto stabile. Sarà decisiva la distribuzione di incarichi e candidature

07 maggio 2017
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Giuseppe Luigi Cucca ha vinto e Francesco Sanna ha perso (con onore, comunque), per cui Cucca è il segretario del Pd sardo. Anche in questa circostanza, però, il Pd ha mostrato in Sardegna, se non una sua autonomia, almeno una forte specificità. Tutti e due i candidati si sono dichiarati pro Renzi, per cui la contesa ha dovuto trovare altre ragioni rispetto a quella nazionale. Mentre le credenziali renziane di Cucca appaiono più solide, Sanna può essere considerato un renziano a bassa intensità, anche per i suoi legami politici con Enrico Letta, che proprio in chiusura di campagna elettorale si è schierato con Orlando. Francesco Sanna è stato nel 1992 l'ultimo segretario del movimento giovanile della Dc, per essere poi eletto, nel 2008 e nel 2013, rispettivamente, senatore e deputato del Pd. Forte di questo curriculum, Sanna è emerso come il candidato della corrente del partito che fa capo a Renato Soru. Il quale Soru non è la prima volta a trovarsi, almeno in politica, solo contro tutti. Così era iniziata la sua ascesa quando nel 2004, da esterno ai partiti e con alle spalle un suo movimento, Progetto Sardegna, era riuscito a convincere il centrosinistra a candidarlo come presidente alle elezioni regionali, che poi aveva vinto. Oggi è del tutto interno al Pd, di cui è stato anzi a livello nazionale uno dei fondatori, senza però che sia riuscito a trovare a livello regionale un modus vivendi con gli altri settori del partito.
Questo non vuol dire che Soru non abbia messo radici nel Pd sardo, come dimostrano i 21mila voti di Sanna. Ma dirigenti e strutture di partito continuano a considerarlo un corpo estraneo. E i corpi estranei, come si sa, o si assimilano o si espellono. Quanto all'affluenza alle urne, in Sardegna si sono avuti numeri sì bassi ma non inferiori a quelli di altre occasioni, anche perché le primarie regionali sono state trainate dalla coincidenza con quelle nazionali, che come si è visto hanno presentato percentuali abbastanza confortanti.

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Una buona notizia per tutti, quella del milione 850mila votanti a livello nazionale, visto che riguarda un partito a cui sono affidate le residue speranze di dare una qualche stabilità al sistema politico italiano. Nessun dubbio che le primarie del Pd abbiano un respiro democratico di molto superiore alla per ora asfittica democrazia del clic che Grillo, incautamente, ha contrapposto alle primarie. Fermarsi ai dati dell'affluenza non aiuta però a considerare correttamente le conseguenze politiche delle primarie, quelle sarde e quelle nazionali.
Difficili da valutare le prime se teniamo presente ciò che hanno detto Cucca e Sanna in campagna elettorale. Convitati di pietra in questa discussione sono stati la giunta regionale e il suo presidente, Francesco Pigliaru. Cucca, più prudente, ha sottolineato a più riprese il «comportamento leale e responsabile» del Pd nei confronti della giunta, limitandosi ad esprimere l'intenzione di «ridare vigore all'alleanza». È apparso più critico Sanna, che ha tenuto a sottolineare come su alcune scelte della giunta siano «legittimi e doverosi i ripensamenti»: una affermazione che, letta in controluce alle recenti critiche di Soru ad aspetti non secondari della politica dei trasporti e del territorio, ha un suo significato. A decidere saranno come sempre (e come in tutti i partiti) la distribuzione di candidature e incarichi: si vedrà in corso d'opera se e in che misura la guida di Cucca saprà dare alla struttura per correnti, ormai un dato di fatto, un assetto stabile. Su questo terreno era maturata la crisi della segreteria di Soru ed è alla luce della discussione nata da essa che va letto l'augurio di Sanna che le correnti siano sopratutto l'espressione di un confronto d'idee. Per quanto ricco di una sua specificità, il Partito democratico sardo non potrà che subire le conseguenze della accelerazione che la nettissima vittoria di Renzi alle primarie imprimerà alla situazione politica nazionale. Tutti a chiedersi che usò farà Renzi di questa vittoria. L'impressione è che intenda navigare a vista, attento come sempre più alle conseguenze elettorali delle sue scelte che ai programmi. Dice di considerare la vittoria alle primarie un nuovo inizio, anche se non è chiaro di che cosa.
Per ora si può dire che navigando come dovrà sul mare infido di una situazione nazionale ancora fluidissima, la rotta di Cucca non sarà facile.

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