La Nuova Sardegna

Olbia

Esposto sulla malasanità firmano solo 4 sindaci 

di Angelo Mavuli
Esposto sulla malasanità firmano solo 4 sindaci 

Depositato in tribunale e sostenuto da Tempio, Luras, Aglientu e Viddalba La consigliera Carta: «Rivolgersi ai magistrati è un errore, ora Gallura divisa»

21 giugno 2017
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TEMPIO. L’esposto contro ignoti per episodi di malasanità nell’ospedale “Paolo Dettori” di Tempio, proposto mesi fa da diverse associazioni di cittadini e successivamente fatto proprio anche dall’amministrazione del sindaco Andrea Biancareddu, è stato depositato in Procura, lunedì pomeriggio, da Martinella Diana del foro di Tempio, uno dei due legali delle associazioni (l’altra è Silvia Inzaina del foro di Pisa). La presentazione dell’esposto ha presentato una sorpresa: è stato firmato da soli tre sindaci su nove dell’Unione dei Comuni Alta Gallura – quelli di Tempio, Luras e Aglientu - più il sindaco di Viddalba.

L’occasione, in un dibattito televisivo, ha così evidenziato in città le divergenze sulla opportunità o meno della presenza politica nella presentazione dell’esposto. A farsi portavoce delle divergenze di vedute è stata Sebastiana Carta del gruppo consiliare Ripensare Tempio. «Il nostro gruppo - ha scritto ieri pomeriggio - si dichiara in totale disaccordo con la decisione dell'amministrazione comunale di presentare un esposto per i problemi legati al malfunzionamento del nosocomio cittadino. Come gruppo consiliare riteniamo, infatti, che l’esposto sia un atto che non produrrà esiti positivi. Risulterà utile solo a chi si vuole fregiare di decisionismo. Si tratta, a nostro avviso, di una azione politicamente sbagliata. Un muro contro muro che in Alta Gallura irrigidirà ulteriormente le posizioni. La politica deve sempre cercare le soluzioni con il confronto e con il dialogo, diversamente ha perso la propria funzione - ha continuato la consigliera -. La cosa più grave da segnalare è anche il fatto che l'esposto sia stato firmato solamente da tre sindaci dell’Unione più un altro il cui comune non fa parte dell’Unione. Riteniamo questo aspetto un fatto gravissimo che mina seriamente l'unità territoriale all'interno dell'Unione dei comuni. Insomma una azione sconsiderata che rende ancora più esposta e più debole l'Alta Gallura».

Sin qui Sebastiana Carta di Ripensare Tempio. In un ambito più ampio, intanto, in città si lavora a sensibilizzare quanta più gente possibile - compresi gli esercenti di pubbliche attività, invitati a chiudere le loro attività durante la protesta - per la manifestazione, indetta su sollecitazione dell’associazione “Mamme di Gallura”, per le 19 di martedì 18 luglio. «Una manifestazione - è stato detto nella prima assemblea organizzativa - che deve vedere non solo la città ma l’intero territorio stringersi a difesa dell’ospedale Paolo Dettori. Avamposto della sanità in Alta Gallura che una riforma, già fallimentare in altre regioni italiane, sta tentando di ridurre praticamente ad una infermeria».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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