La Nuova Sardegna

OLBIA. Sono trascorsi due anni dall’acquisizione del Mater OLbia (ex San Raffaele) da parte della Qatar Foundation Endowment (QFE). La procedura per l’autorizzazione si è conclusa positivamente in gennaio, nelle prossime settimane si dovranno definire la configurazione e i servizi dell'ospedale che dovranno essere resi nell'ambito della rete sanitaria sarda.

Appuntamento che dovrebbe partire nei prossimi giorni, ha preannunciato il presidente della Commissione Raimondo Perra dopo avere «constatato un importante avanzamento dei lavori che si concluderanno prima dell’autunno». Constatazione che finora è sempre stata preclusa ad altri occhi, in primo luogo ai giornalisti. Il manager della Qatar Foundation Endowment, Lucio Rispo, comunque riepiloga e rassicura: «Il nostro impegno si è concentrato su tre obiettivi: la conclusione dei lavori dell’ospedale, ricercando la qualità massima in termini di soluzioni tecnologiche e di sostenibilità; la definizione del migliore accordo con la Regione Sardegna, per rispondere alle esigenze sanitarie dell’isola; la creazione di partnership con i più avanzati centri di ricerca e strutture ospedaliere a livello internazionale».

Caratteristica del progetto Mater Olbia è l’investimento in tecnologia e ricerca e sviluppo. Completamente paperless, offrirà ai pazienti un avanzato servizio di telemedicina: una banca dati con tutte le informazioni relative ai pazienti, ai sistemi di gestione del personale medico e agli strumenti diagnostici.

Al sopralluogo nella struttura del Mater Olbia hanno preso parte sia i componenti della Commissione Sanità e sia i componenti (con qualche assenza) della Commmissione d’inchiesta sulla sanità. Con loro anche i sindaci Settimo Nizzi (Olbia), Antonio Satta (Padru), i consiglieri regionali Giuseppe Meloni (Pd), Pierfranco Zanchetta (Upc), Ugo Cappellacci e Giuseppe Fasolino (Fi), Giovanni Satta (Uds), il parlamentare Gian Piero Scanu (Pd). La Qatar Foundation è stata rappresentata come sempre da Lucio Rispo.