La Nuova Sardegna

Olbia

Lavori pubblici a Olbia, origionieri delle complanari bloccate

di Dario Budroni
Lavori pubblici a Olbia, origionieri delle complanari bloccate

I 400 residenti e gli operatori protestano per i ritardi negli accessi a Enas dalla quattro corsie. Interrogazione di Meloni (Pd)

23 maggio 2017
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OLBIA. Lungo le strade polverose soffiano venti di rivolta. E così ieri è stato lanciato anche un ultimatum: «Se entro il 31 maggio non arriverà nessuna risposta, bloccheremo l’Olbia-Sassari con camion, trattori e bestiame». Chi abita e lavora nelle campagne comprese tra Olbia e Enas ormai non ne può più. Sono centinaia le persone intrappolate ai lati della quattro corsie, in particolare lungo il lotto 8. Da anni si attende la sistemazione delle strade complanari e la realizzazione di un ponte sul fiume Enas. C’è il progetto e ci sono anche i soldi: la Regione ha stanziato 10 milioni di euro, ma manca una firma da Roma. A seguire il caso pure Giuseppe Meloni, consigliere regionale del Pd, che ha presentato una nuova interrogazione.

Strade disastrate. Residenti e lavoratori hanno protestato per l’ennesima volta, in località Su Trambuccone, cioè il tratto di campagna alle porte di Olbia. Qui vivono 400 famiglie e sono decine le aziende, soprattutto agricole, disseminate nella zona. «La quattro corse, a noi, ha portato solo disagi – spiega uno di loro, Giuseppe Pinna –. Le complanari, adesso, sono pericolose, in terra battuta e piene di buche. Ora si alza la polvere, mentre d’inverno diventano fangose. Inoltre la segnaletica è inesistente». Gli abitanti di Su Trambuccone si aspettavano una maggiore attenzione da parte del sindaco Settimo Nizzi. «Aveva detto che ci avrebbero sostenuti e rappresentati, invece niente», dicono in coro i cittadini in rivolta.

Niente svincoli. Nel tratto di quattro corsie tra Olbia e Enas non esiste uno svincolo. Chi abita per esempio al di là del fiume, che si trova all’uscita della città, è obbligato a fare questo: raggiungere Enas passando per la quattro corsie, imboccare una strada complanare e tornare indietro verso Olbia. «Se questi posti non li conosci, non potrai mai arrivare a destinazione – aggiunge Giuseppe Pinna –. I camion che servono le aziende agricole si perdono puntualmente. E se avessimo bisogno di una ambulanza?». A peggiorare la situazione è l’assenza di un ponte secondario sul fiume Enas. Un tempo, a servizio della strada complanare, ce n’era uno. Ma l’alluvione l’ha messo fuori uso.

La burocrazia. Nei mesi scorsi i cittadini avevano incontrato i dirigenti della Regione e dell’Anas. Da Cagliari, comunque, i soldi sono stati stanziati. Con 10 milioni di euro si potranno asfaltare 14 chilometri di complanari e costruire anche un ponte. La Regione, il suo iter, lo ha concluso. Manca la ratifica da parte del Comitato di coordinamento ministeriale, che però si riunisce ogni due anni. Così il consigliere regionale Giuseppe Meloni ha presentato una interrogazione all’assessorato ai Lavori pubblici. Obiettivo: conoscere l’avanzamento delle procedure e «chiarire le competenze del Comitato, visto che appare irragionevole affidare l’approvazione di ordinarie procedure a un organismo che ordinariamente si riunisce ogni due anni».

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