La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena, scarica i rifiuti per strada: denunciato il titolare di un’azienda di servizi

La polizia locale è risalita all’autore dai documenti gettati in uno dei 30 sacchi di spazzatura

23 maggio 2017
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ARZACHENA. Il titolare di un’azienda di servizi è stato denunciato per aver scaricato i rifiuti in strada. Gli agenti della polizia locale sono risaliti all’autore del reato ambientale attraverso i documenti gettati in alcuni dei 30 sacchi abbandonati in una strada a pochi passi da uno stagno a Liscia Ruja, a 200 metri dal confine con Olbia. Bollette e riviste sono intestate a un condominio di Porto Cervo. Fatture in mano, l’amministratore ha spiegato agli agenti di aver incaricato una ditta al trasporto e allo smaltimento dei diversi tipi di rifiuti. Dagli accertamenti è emerso che il titolare ha affidato a sua volta un carico di onduline e rifiuti speciali a un’azienda autorizzata iscritta nel registro nazionale, e che ha depositato regolarmente in discarica solo il materiale ingombrante. Il resto del carico lo ha gettato lungo una strada a Liscia Ruja.

Il titolare dell’impresa di servizi è stato denunciato alla procura della Repubblica di Tempio dagli agenti della polizia locale, coordinati dal comandante Andrea Becciu. Per contrastare l’abbandono selvaggio dei rifiuti il commissario Antonella Giglio tre mesi fa ha approvato il nuovo regolamento di igiene urbana e l’istituzione dell’ispettorato ambientale. La linea dura del Comune ha portato a buoni risultati perché oltre a controlli serrati e sanzioni salate per chi non rispetta le regole, abbandona l’immondizia o fa male la raccolta differenziata prevede una forma di educazione ambientale. Fa da deterrente anche la rete di telecamere di videosorveglianza, posizionate nelle zone più interessate dal fenomeno dell'abbandono di rifiuti. Da gennaio a oggi, grazie all’ausilio degli occhi elettronici, il nucleo ambientale di polizia locale ha elevato 130 verbali per infrazioni al regolamento comunale e sta ancora visionando un centinaio di immagini registrate. Nei primi 5 mesi dello scorso anno a fronte di 53 verbali erano state fatte 20 denunce.

«Divieti e sanzioni non sono fini a se stessi – ribadisce il commissario straordinario -, devono essere visti in un contesto di crescita per la comunità. In tal senso si inseriscono forme di educazione ambientale». Come il progetto “Amico vigile” e altre iniziative con le scuole. (w.b.)

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